"Hotel Artemis" di Drew Pearce. Con Jodie Foster, Sterling K. Brown, Sofia Boutella, Jeff Goldblum, Brian Tyree Henry, Jenny Slate, Zachary Quinto, Charlye Day, Dave Bautista e Kenneth Joy. USA 2018 ★★★=
Los Angeles, estate del 2028: mentre nello Stato della California entra in vigore la legge che privatizza l'acqua (cosa nemmeno tanto remota, come sappiamo) e la città è sconvolta da una rivolta di massa tanto diffusa e violenta che viene dichiarata la legge marziale, un trio di criminali, rimasto ferito dopo una sparatoria con la polizia dopo un colpo parzialmente fallito nel caveau di una banca, bussa alla porta dell'Hotel Artemis, che è un ospedale segreto dove vengono accolti e curati esclusivamente gangster affiliati e dove vigono alcune regole che sono legge: innanzitutto quella di non commettere crimini nei confronti di altri ospiti. A gestirlo Jean Thomas, chiamata l''infermiera (Jodie Foster), in realtà un medico a cui era stata tolta l'abilitazione perché, dopo la morte del figlio per overdose, si era data all'alcol. Quanto è efficiente e rigorosa nel gestire la sua attività all'interno dell'Hotel Artemis, tanto viene assalita da crisi di panico appena ha a che fare con il mondo esterno, ma è ciò che capita in quella notte di giugno, quando dopo l'arrivo del terzetto di banditi, di cui soltanto due vengono accolti, saltano tutte le regole su cui si basa l'organizzazione di questo esclusivo nosocomio, le cui stanze, tutte riccamente addobbate in stile retró, hanno nomi che evocano chi le ospita, tra cui Nice, una affascinante e inesorabile sicaria francese che uccide trasmettendo al la diretta al degli sgozzamenti. Ma non è l'unica a contravvenire alle norme della casa: lo fa anche l'infermiera, accogliendo una poliziotta rimasta ferita negli scontri e che conosceva perché era amica d'infanzia di suo figlio, in più è costretta a ricoverare anche King Wolf, ossia il vero boss di Los Angeles, che non ne avrebbe diritto pur essendo il proprietario dell'Artemis e colui che le ha affidato la sua gestione. Con lui Jean ha stretto un "patto col diavolo", ma sotto anestesia King confesserà una verità che cambia le carte in tavola... Claustrofobico e incalzante, il film si disperde in sottotrame abbastanza assurde, tra cui la scoperta che uno degli ospiti, Waikiki, il "cervello" del colpo in banca, si ritrova con una penna che contiene dei rarissimi diamanti che appartengono a King Wolf... Insomma tanti spunti, per questa sorta di thriller distopico piuttosto confusionario ma alla fine comunque coinvolgente e, a suo modo, divertente. Cast con attori all'altezza, che si adeguano a un'interpretazione caricaturale dei loro personaggi; copione zoppicante, pur essendo l'autore, qui anche regista all'esordio, uno sceneggiatore di fama, eppure in qualche modo il film funziona, perché Drew Pearce sa di cinema, le riprese sono emozionanti e il ritmo adeguato a mantenere sveglia l'attenzione dello spettatore nonostante i rallentamenti della fase centrale della pellicola, e riesce a portare la vicenda fino in fondo, pur non sviluppandone alcune interessanti tracce come avrebbe potuto. Molto a suo modo, godibile, anche perché in questo periodo non c'è molto altro da vedere.
Los Angeles, estate del 2028: mentre nello Stato della California entra in vigore la legge che privatizza l'acqua (cosa nemmeno tanto remota, come sappiamo) e la città è sconvolta da una rivolta di massa tanto diffusa e violenta che viene dichiarata la legge marziale, un trio di criminali, rimasto ferito dopo una sparatoria con la polizia dopo un colpo parzialmente fallito nel caveau di una banca, bussa alla porta dell'Hotel Artemis, che è un ospedale segreto dove vengono accolti e curati esclusivamente gangster affiliati e dove vigono alcune regole che sono legge: innanzitutto quella di non commettere crimini nei confronti di altri ospiti. A gestirlo Jean Thomas, chiamata l''infermiera (Jodie Foster), in realtà un medico a cui era stata tolta l'abilitazione perché, dopo la morte del figlio per overdose, si era data all'alcol. Quanto è efficiente e rigorosa nel gestire la sua attività all'interno dell'Hotel Artemis, tanto viene assalita da crisi di panico appena ha a che fare con il mondo esterno, ma è ciò che capita in quella notte di giugno, quando dopo l'arrivo del terzetto di banditi, di cui soltanto due vengono accolti, saltano tutte le regole su cui si basa l'organizzazione di questo esclusivo nosocomio, le cui stanze, tutte riccamente addobbate in stile retró, hanno nomi che evocano chi le ospita, tra cui Nice, una affascinante e inesorabile sicaria francese che uccide trasmettendo al la diretta al degli sgozzamenti. Ma non è l'unica a contravvenire alle norme della casa: lo fa anche l'infermiera, accogliendo una poliziotta rimasta ferita negli scontri e che conosceva perché era amica d'infanzia di suo figlio, in più è costretta a ricoverare anche King Wolf, ossia il vero boss di Los Angeles, che non ne avrebbe diritto pur essendo il proprietario dell'Artemis e colui che le ha affidato la sua gestione. Con lui Jean ha stretto un "patto col diavolo", ma sotto anestesia King confesserà una verità che cambia le carte in tavola... Claustrofobico e incalzante, il film si disperde in sottotrame abbastanza assurde, tra cui la scoperta che uno degli ospiti, Waikiki, il "cervello" del colpo in banca, si ritrova con una penna che contiene dei rarissimi diamanti che appartengono a King Wolf... Insomma tanti spunti, per questa sorta di thriller distopico piuttosto confusionario ma alla fine comunque coinvolgente e, a suo modo, divertente. Cast con attori all'altezza, che si adeguano a un'interpretazione caricaturale dei loro personaggi; copione zoppicante, pur essendo l'autore, qui anche regista all'esordio, uno sceneggiatore di fama, eppure in qualche modo il film funziona, perché Drew Pearce sa di cinema, le riprese sono emozionanti e il ritmo adeguato a mantenere sveglia l'attenzione dello spettatore nonostante i rallentamenti della fase centrale della pellicola, e riesce a portare la vicenda fino in fondo, pur non sviluppandone alcune interessanti tracce come avrebbe potuto. Molto a suo modo, godibile, anche perché in questo periodo non c'è molto altro da vedere.
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