"Ma che bella sorpresa" di Alessandro Genovesi. Con Claudio Bisio, Valentina Lodovini, Frank Matano, Chiara Baschetti, Renato Pozzetto, Ornella Vanoni, Anna Ammirati, Galatea Ranzi, Oliver Langhendries. Italia 2015 ★★★½
Quando, spentesi le luci in sala, mi è scoppiato nelle orecchie il tonitruante jingle che accompagna l'apparizione sullo schermo della sigla della berlusconiana "Medusa" come casa di distribuzione e produzione, stavo già maledicendo la mia dabbenaggine nel non verificare chi ha finanziato la pellicola che mi accingo a vedere, aspettandomi la solita puttanata di gusto televisivo a livello Mediaset, e invece il film si è rivelato essere molto piacevole e ben fatto, una commedia divertente senza scadere mai nella volgarità, mantenendo le promesse del titolo. Guido (Claudio Bisio), un insegnante di italiano innamorato della sua materia e della donna con cui vive, da anni trapiantato in una Napoli abbozzata senza farla diventare cartolinesca e caricaturale, viene mollato di punto in bianco da quest'ultima per un aitante e più giovane skipper belga, secondo lei a causa di una vita troppo tranquilla, troppo "bella" e senza fremiti. Guido ne rimane così sconvolto da cominciare una relazione con una donna immaginaria, quella dei suoi sogni, che si presenta come la nuova vicina di casa: sempre disponibile, che tifa per la sua stessa squadra, ottima cuoca, che capisce in anticipo tutti i suoi desideri: peccato che sia frutto di una sua fantasia. Paolo, un suo ex studente partenopeo e ora amico e collega di educazione fisica, allarmato per il fatto che Guido si sia immedesimato talmente nella parte da aggirarsi per la città parlando da solo (o meglio con la immaginata Silvia), avverte i suoi genitori, Pozzetto e la Vanoni (letteralmente mummificata, inguardabile ma perfetta nel ruolo) che calano da Milano per cercare di ricondurlo alla ragione, perché nel suo deliro il figlio arriva addirittura ad annunciare loro l'imminente matrimonio con la fantomatica fanciulla. Chi lo riporterà alla realtà sarà invece la vera vicina di casa, Giada, la bella, intensa e brava Valentina Lodovini: che la vicenda, nella sua paradossalità, funzioni, lo dimostra che questa seconda parte "reale" del film risulti ancora più straniante di quella "immaginaria". Siamo dalle parti della commedia più classica (è tratta da "A mulher invisível", film brasiliano del 2009 campione di incassi in patria) ma non proprio "all'italiana": non ha nulla della grevità tipica di cinepanettoni e simili e si avvale di quel tocco di surreale tipico della migliore comicità meneghina. Genovesi, autore, sceneggiatore e da qualche tempo anche regista milanese, nonostante il cognome, è una gradevole conferma, come Bisio (attore di rigorosa formazione teatrale, scuola "Piccolo", cosa che pochi sanno) e la Lodovini. Mi sento di consigliarlo.
Quando, spentesi le luci in sala, mi è scoppiato nelle orecchie il tonitruante jingle che accompagna l'apparizione sullo schermo della sigla della berlusconiana "Medusa" come casa di distribuzione e produzione, stavo già maledicendo la mia dabbenaggine nel non verificare chi ha finanziato la pellicola che mi accingo a vedere, aspettandomi la solita puttanata di gusto televisivo a livello Mediaset, e invece il film si è rivelato essere molto piacevole e ben fatto, una commedia divertente senza scadere mai nella volgarità, mantenendo le promesse del titolo. Guido (Claudio Bisio), un insegnante di italiano innamorato della sua materia e della donna con cui vive, da anni trapiantato in una Napoli abbozzata senza farla diventare cartolinesca e caricaturale, viene mollato di punto in bianco da quest'ultima per un aitante e più giovane skipper belga, secondo lei a causa di una vita troppo tranquilla, troppo "bella" e senza fremiti. Guido ne rimane così sconvolto da cominciare una relazione con una donna immaginaria, quella dei suoi sogni, che si presenta come la nuova vicina di casa: sempre disponibile, che tifa per la sua stessa squadra, ottima cuoca, che capisce in anticipo tutti i suoi desideri: peccato che sia frutto di una sua fantasia. Paolo, un suo ex studente partenopeo e ora amico e collega di educazione fisica, allarmato per il fatto che Guido si sia immedesimato talmente nella parte da aggirarsi per la città parlando da solo (o meglio con la immaginata Silvia), avverte i suoi genitori, Pozzetto e la Vanoni (letteralmente mummificata, inguardabile ma perfetta nel ruolo) che calano da Milano per cercare di ricondurlo alla ragione, perché nel suo deliro il figlio arriva addirittura ad annunciare loro l'imminente matrimonio con la fantomatica fanciulla. Chi lo riporterà alla realtà sarà invece la vera vicina di casa, Giada, la bella, intensa e brava Valentina Lodovini: che la vicenda, nella sua paradossalità, funzioni, lo dimostra che questa seconda parte "reale" del film risulti ancora più straniante di quella "immaginaria". Siamo dalle parti della commedia più classica (è tratta da "A mulher invisível", film brasiliano del 2009 campione di incassi in patria) ma non proprio "all'italiana": non ha nulla della grevità tipica di cinepanettoni e simili e si avvale di quel tocco di surreale tipico della migliore comicità meneghina. Genovesi, autore, sceneggiatore e da qualche tempo anche regista milanese, nonostante il cognome, è una gradevole conferma, come Bisio (attore di rigorosa formazione teatrale, scuola "Piccolo", cosa che pochi sanno) e la Lodovini. Mi sento di consigliarlo.
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