Fuori tempo massimo e fuori luogo. Non si capisce cosa sia, a chi si rivolga e a quale scopo la Coalizione sociale lanciata con grandi fanfare sabato scorso in Piazza del Popolo a Roma da Maurizio Landini, ossia uno dei massimi esponenti di un sindacato che non si è dimostrato in grado di tutelare nemmeno i propri iscritti, figurarsi la pletora di lavoratori contrattualizzati atipicamente, truffaldinamente o per niente e dunque precariato tout court, ossia la stragrande maggioranza della popolazione più o meno attiva. Non bastava questa semplice considerazione a spiegare l'inutilità dell'ultima trovata della asinistra nostrana (era sufficiente osservare il parterre des rois dei partecipanti all'evento, che comprendeva Stefano Fassina, Rosi Bindi, Pippo Civati, Barbara Pollastrini, Nichi Vendola, Paolo Ferrero, Antonio Ingroia e perfino Susanna Camuso, una rimpatriata di zombie a garanzia di fallimento assicurato), ci voleva anche il bacio della morte per soffocare sul nascere ogni velleità: l'adesione di Sergio Cofferati. Che spiega con parole sue le ragioni dell'idiozia del nuovo progetto, o soggetto politico che dir si voglia: "Un Mutuo soccorso dell’associazionismo più bello e sano del Paese per recuperare un’azione politica fondamentale. È un’idea ottocentesca, l’unica possibile ora, ma bisogna dare delle risposte precise alla piazza di sabato a Roma”. Cioè, nel XXI secolo inoltrato, costoro vedono la realtà con gli occhi di due secoli fa e per provare a cambiarla usano gli strumenti, fallimentari, della stessa epoca. E lo dicono pure. Sinistra un tempo non era sinonimo di progresso? Non si tratta nemmeno più di accanimento terapeutico sul cadavere: è un caso da TSO. E poi ci si chiede perché questo Paese non abbia un futuro. Auguri!
lunedì 30 marzo 2015
Attenti al gufo! (ammesso che ci sia qualcosa da gufare...)
Fuori tempo massimo e fuori luogo. Non si capisce cosa sia, a chi si rivolga e a quale scopo la Coalizione sociale lanciata con grandi fanfare sabato scorso in Piazza del Popolo a Roma da Maurizio Landini, ossia uno dei massimi esponenti di un sindacato che non si è dimostrato in grado di tutelare nemmeno i propri iscritti, figurarsi la pletora di lavoratori contrattualizzati atipicamente, truffaldinamente o per niente e dunque precariato tout court, ossia la stragrande maggioranza della popolazione più o meno attiva. Non bastava questa semplice considerazione a spiegare l'inutilità dell'ultima trovata della asinistra nostrana (era sufficiente osservare il parterre des rois dei partecipanti all'evento, che comprendeva Stefano Fassina, Rosi Bindi, Pippo Civati, Barbara Pollastrini, Nichi Vendola, Paolo Ferrero, Antonio Ingroia e perfino Susanna Camuso, una rimpatriata di zombie a garanzia di fallimento assicurato), ci voleva anche il bacio della morte per soffocare sul nascere ogni velleità: l'adesione di Sergio Cofferati. Che spiega con parole sue le ragioni dell'idiozia del nuovo progetto, o soggetto politico che dir si voglia: "Un Mutuo soccorso dell’associazionismo più bello e sano del Paese per recuperare un’azione politica fondamentale. È un’idea ottocentesca, l’unica possibile ora, ma bisogna dare delle risposte precise alla piazza di sabato a Roma”. Cioè, nel XXI secolo inoltrato, costoro vedono la realtà con gli occhi di due secoli fa e per provare a cambiarla usano gli strumenti, fallimentari, della stessa epoca. E lo dicono pure. Sinistra un tempo non era sinonimo di progresso? Non si tratta nemmeno più di accanimento terapeutico sul cadavere: è un caso da TSO. E poi ci si chiede perché questo Paese non abbia un futuro. Auguri!
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