lunedì 4 agosto 2014

L'Internazionale del groove in... Incognito

Gli Incognito in azione ieri sera a Tarvisio in Piazza Unità
Non compro quasi mai il più diffuso giornale della regione in cui vivo, "Il Messaggero" aka "Il Menzognero", limitandomi a buttare un'occhiata alle pagine di cronaca locale quando è disponibile la copia offerta in lettura dal bar, ma per fortuna l'ho fatto sabato scorso quando l'inserto "estate" dava l'annuncio del concerto gratuito tenuto dagli Incognito ieri sera in Piazza dell'Unità a Tarvisio, corredandolo con un'intervista al fondatore della band, Jean Paul Maunick detto "Bluey", punto fermo attorno a cui sono ruotati, nei 35 anni di carriera che si festeggiano in occasione di questa tournée, fior di musicisti che sono stati tra i pionieri di quello che si è chiamato "Acid Jazz", movimento che ha preso piede nel Sud dell'Inghilterra negli anni Ottanta, e che ha fatto della fusion tra jazz, soul, rhythm' n blues, dance music e hip hop la propria bandiera. Non ero mai riuscito a vedere dal vivo gli  Incognito, e l'inopinata lettura del giornale è stato il motivo per cui non mi sono fatto scappare l'occasione. Meglio ancora di quel che mi aspettassi: "Bluey" si è presentato con una formazione di undici elementi che, unendo una grande qualità musicale, senso del ritmo e dello spettacolo, passione e piacere per quel che fanno che il pubblico percepisce immediatamente, creando così una corrente di empatia immediata tra chi è sul palco e chi assiste alle loro performance, si è prodotta per oltre due ore in un concerto intenso, divertente, ritmato, raffinato e al contempo pulsante e che invogliava a ballare. La bravura di questo piccolo uomo corpulento e simpatico, che chiacchiera col pubblico raccontando la sua storia immigrato a Londra da Mauritius, ex conducente di carrelli in una fabbrica con la passione per la musica vista come linguaggio comune tra gli uomini di ogni provenienza, e dei suoi virtuosi colleghi che guida, chitarra alla mano, come una sorta di direttore d'orchestra, è di essere capace di amalgamare spunti musicali diversi e mai banali in un suono spesso, compatto, ma meglio sarebbe dire linguaggio, facilmente comprensibile a chiunque. Il concerto è consistito in una carrellata di tutta la storia del gruppo, che si è presentato a Tarvisio nella formazione che ha registrato il recentissimo album "Amplified Soul", il 16° della serie, di cui ha eseguito tre brani tra cui la scatenata "Hats". Tra le 20 e oltre canzoni, chicche come Don't You Worry 'Bout a Thing, Reach Out, Still a Friend of Mine, Can't Get You Out of My Head, Colibri, Hands Up If You Wanna Be Loved, I hear Your Name, Nights Over Egypt e Brazilian Love Affair. La band, decisamente multietnica, con membri provenienti dai diversi Continenti, potrebbe essere definita una multinazionale, se Bluey non aborrisse il termine per motivi di sensibilità politica, e probabilmente il nome che il suo fondatore le ha dato non è casuale: l'importante è che chi ne fa parte, anche solo pro tempore, sempre di altissimo livello, suoni col cuore e creda in ciò che fa e i suoi membri sono sostanzialmente intercambiabili (mi sono venuti in mente i "Wu Ming"): l'importante è il gruppo, e non le singole individualità. Però i nomi li faccio di seguito, e uno su tutti: il nuovo acquisto Katie Leone (inglese, figlia di jazzisti e di più che probabili origini italiane), capelli rosso magenta, movenze... feline, per non smentire il suo cognome (sembrava di vedere in azione Uma Thurman nella scena madre di "Pulp Fiction" con John Travolta), presenza scenica da autentica front-woman e a mio parere la migliore vocalist britannica in circolazione. Forse non è un caso che si siano esibiti in una cittadina alpina che è al crocevia di tre frontiere. Un gran bel concerto. Non fateveli scappare quando li avete a portata di mano. Incognito - Tony Momrelles, Vanessa Haynes e Katie Leone: voci; Matt Cooper: tastiere; Francis Hylton: basso; João Caetano: percussioni; Francesco Mendolia: batteria; Sid Gauld: tromba; Nigel Hitchcock: sassofono; Bluey: chitarra (questa la formazione di "Amplified Soul": ai fiati c'era un altro musicista, anche lui bravissimo, di cui non sono riuscito a sapere il nome). 

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