martedì 11 marzo 2014

Ida

"Ida" di Pawel Pawlikowski. Con Agata Kulesza, Agata Tzebuchowska, Dawid Ogrodnik, Joanna Kulig, Adam Szyszkowski, Jerzy Trela, Halina Skoczynska. Polonia, Danimarca 2013 ★★★★ ½
Anteprima, ieri sera al "Visionario" di Udine, per questa bella e intensa pellicola che uscirà nelle sale dopodomani, già presentata e premiata all'ultimo Torino Film Festival, ambientata nella Polonia degli anni Sessanta. Ida è una giovane novizia, rimasta orfana da piccola e affidata a un convento di suore la quale, in procinto di prendere i voti, viene mandata in visita a Varsavia all'unica sua parente rimasta in vita, la zia materna, allo scopo di verificare, attraverso un'immersione nella vita laica, la solidità delle motivazioni della sua scelta. Da questa zia, una ex partigiana, comunista convinta e giudice penale conosciuta come "Wanda la sanguinaria", che cerca di sopire la proprie angosce con l'alcol, fumando una sigaretta dopo l'altra e attraverso un'attività sessuale disinvolta quanto vuota e che più diversa da lei non potrebbe essere, viene a sapere di essere ebrea e sopravvissuta per una casualità alle persecuzioni avvenute durante la guerra, e subite non direttamente dai nazisti ma da contadini polacchi che intendevano impossessarsi dei terreni e della casa di famiglia. Le due donne intraprendono così un viaggio nel passato alla ricerca del luogo dove furono assassinati non solo i genitori di Ida, ma anche, si viene a scoprire, Tadeusz, figlio di Wanda, che l'aveva affidato alla sorella quando scelse di prendere le armi. Causa, questo, del suo dolore inestirpabile, del senso di colpa che la perseguita e che le ha impedito di occuparsi di Ida. L'incontro con i responsabili della morte dei loro parenti e la sepoltura dei loro poveri resti in ciò che rimane del cimitero ebraico di Leopoli porterà alla liberazione di Wanda dai suoi dolori, come fosse il compimento della su missione, mentre Ida ne prenderà per qualche ora letteralmente il posto, sperimentando, nell'arco di una notte, il suo modo di vivere, finendo per confortare le motivazioni della sua scelta di diventare suora. Un film commovente, doloroso, intenso ma mai patetico e pesante, formalmente perfetto, con una magistrale fotografia in bianco e nero e una colonna sonora con brani di musica classica scelti con estrema accuratezza. Due attrici bravissime, l'esperta Agata Kulesza nei panni di Wanda a mio parere perfino di più della quasi esordiente omonima in quelli di Ida. Da non perdere.

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