giovedì 2 agosto 2012

Cena tra amici

"Cena tra amici" (Le prénom) di Alexandre de La Patellière, Matthieu Delaporte. Con Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Françoise Fabian, Charles Berling, Guillaume De Tonquedec. Francia, 2012 ★★★½
Erano mesi che non mi divertivo tanto al cinema e ieri ci voleva proprio, in una giornata problematica funestata da cattive notizie: ci è riuscito questo film molto francese e molto parlato, adattamento per il grande schermo di uno spettacolo teatrale che ha fatto furore e con lo stesso cast, a parte Charles Berling al posto di Jean Michel Dupuis nel ruolo di un pignolo e supponente docente di letteratura alla Sorbona, classico intellettuale di sinistra con la spocchia. Gli altri personaggi sono la moglie Elisabeth, anche lei docente, suo fratello Vincent, immobiliarista che vota Sarkozy, sua moglie Anne, che lavora nel campo della moda: la coppia aspetta il primo figlio, e Claude, orchestrale della radio di Stato. Tutto nasce dal nome (giustamente il titolo originale è Le prénom e come al solito è stato modificato a capocchia) che Vincent, per scherzo, dice di voler dare al primogenito: Adolphe. Anzi: Adolf, dopo che l'idea ha fatto prima sconcertare e poi infuriare gli altri, che sono tutti amici fin dall'infanzia. Da lì si innesta una schermaglia verbale memorabile, tra malintesi e sassolini nella scarpa che fendono come proiettili la stanza da pranzo in cui si svolge tutta la vicenda e che coinvolge tutti i protagonisti, compresa la madre di Vincent ed Elisabeth, che si scopre essere l'amante di Claude, che fa un "outing" inaspettato in tal senso dopo che scopre che tutti gli altri erano convinti da sempre che fosse omosessuale. Tutto è bene quel che finisce bene, però, e l'amicizia fra i cinque è più forte di ogni altra cosa. La pellicola per alcuni aspetti può ricordare lo splendido "Carnage" di Roman Polanski, ma io vedo più affinità con l'altrettanto divertente "La cena dei cretini" di Francis Veber, dove si rideva sì, ma con intelligenza e un pizzico di amaro. Comunque una luce in un mare di mediocrità e idiozia.

1 commento:

  1. Che delusione il film di Roman Polansky "Carnage"!Mi aspettavo che quei 4 matti chiusi in una stanza potevano dare un senso alla trama e alla vicenda, per questo ho atteso prima di azionare il telecomando;ma alla scena topica del vomito ho deciso che il mio tempo massimo era stato superato abbondantemente.Grazie x i tuoi post-

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