venerdì 31 maggio 2019

E' ufficiale: Scaini al Pordenone


La decisione era nell'aria da quando era cominciata a girare la voce dell'arrivo di Antonio Conte, seguito dal suo degno staff, sulla panchina dell'Inter, e ha trovato la conferma stamattina, nel momento stesso in cui alle 14 ore di Pechino (le 6 in Italia), per compiacere i nuovo padroni, è stata diffusa, sui canali social della società sino-milanese, la notizia del contratto triennale firmato dal losco individuo, già giocatore e capitano della Juventus anni Novanta, uno dei gobbi più rivoltanti e odiosi che abbia indossato l'orrenda casacca optical della squadra della famiglia Agnelli, per l'esorbitante cifra di 9,5 milioni di euro netti a stagione (12 coi bonus, che diventano 20 lordi, senza considerare le ragguardevoli somme da liquidare a Luciano Spalletti, esonerato giusto ieri): dopo oltre mezzo secolo di tifo per la Beneamata, lunghi anni di abbonamento e di frequenza dello stadio di San Siro, non soltanto durante gli anni milanesi ma anche dopo il trasferimento in Friuli, una fede che ha retto perfino l'arrivo sulla panchina di Marcello Lippi nei sedici disastrosi mesi dal giugno 1999 all'ottobre del 2000, l'autore di questo blog si dissocia e rende ufficiali le sue dimissioni da sostenitore dell'un tempo rispettabile FC Internazionale, ormai diventata una succursale della Juventus, per tutta la durata della permanenza del suddetto agghiaggiande personaggio. Idealmente ha quindi firmato un ideale "contratto", altrettanto triennale, con il Pordenone Calcio, di cui era finora tifoso in seconda, promuovendolo a Prima Squadra del proprio cuore. Tale contratto contiene una clausola sospensiva, nel caso Conte venisse licenziato prima della scadenza, per mancanza di risultati o per qualsiasi altra causa, tra le quali non mi stupirebbe, considerati i precedenti, l'illecito sportivo. Per quanto riguarda sia il prossimo campionato di Serie A, sia le competizioni europee, dichiara fin da ora che sosterrà l'Atalanta Bergamasca Calcio, soprannominata Dea, per cui non dovrà nemmeno adeguare i propri occhi ormai provati dagli spettacoli spesso indecorosi offerti dalla Beneamata nelle ultime sette stagioni, a colori diversi da quelli a cui è abituato fin dall'infanzia, con la certezza di non essere costretto a ingoiare bocconi indigesti come l'arrivo sulla panchina dell'Inter dell'impresentabile tecnico leccese. #NotForEveryone, recita il nuovo slogan per brandizzare, come dicono i milanesoidi, il marchio nerazzurro, quanto mai azzeccato. Infatti: #NotForMe.

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