domenica 28 ottobre 2007

Il trionfo di Ella

BUENOS AIRES - Per una volta le previsioni della vigilia sono state rispettate e al primo turno, senza dover affrontare il ballottaggio, Cristina Fernández de Kirchner è stata eletta presidente dell'Argentina, succedendo al marito Nestor Kirchner. I primi dati ufficiali sono stati diffusi poco prima delle 22, in ritardo rispetto a quanto annunciato, per via di una serie di ritardi e disguidi che si sono registrati soprattutto nella capitale e nel conurbano e di cui si era venuti a sapere già in mattinata. Le opposizioni hanno denunciato irregolarità nella distribuzione delle schede ma alla fine nessuno ha messo in serio dubbio la validità del risultato, e alle 22 in punto la prima donna eletta alla carica più alta in questo Paese è apparsa in televisione insieme all'altro grande vincitore della tornata elettorale, Daniel Scioli, già vice di Kirchner, che con quasi il 52% ha conquistato il governatorato della Provincia di Buenos Aires, uno Stato nello Stato che da solo vale il 37% del voto nazionale. Con un terzo delle schede scrutinate, la Kirchner ottiene il 43% dei voti. Elisa Carrió il 20,2 e Roberto Lavagna il 19,6. Il trend della Carrió è in crescita (gli ultimi dati in arrivo saranno quelli della capitale, dove ha staccato la Kirchner di almeno 5 punti percentuali) e finirà per avere avuto ragione il sociologo Artemio Lopez, che dal suo blog già alle 18.13 aveva diffuso i dati degli exit poll, che ufficialmente non si sarebbero dovuti sapere prima delle 20: 45,7 alla Kichner, 23,8 Carrió e 14,7 Lavagna. Se può lasciare perplessi questa sorte di successione dinastica (prima ancora che un sodalizio matrimoniale i Kirchner sono un'impresa politica, scriveva oggi il notista del Clarín), pensando a quello che accade in Italia è già notevole che abbia vinto una donna, tra l'altro coetanea del nuovo e giovane Messia del PD, plebiscitato alle primarie di due settimane fa. E in caso di ballottaggio avrebbe affrontato un'altra donna, anzi, un donnone: Elisa Carrió. C'era pure una terza candidata: la socialista Vilma Ripoll. Fantascienza, nella felice Terra dei cachi. Successo nitido, quello della Primera Dama, mitigato dall'ottimo risultato della Carrió che ha comunque vinto con largo margine nella capitale, ribadendo l'idiosincrasia dei porteños verso chi si innamora troppo del potere, e ha conquistato a mani basse Rosario. Restano da vedere il risultato delle Province in cui si è votato per il governatore e la distribuziione dei seggi del Congresso, parzialmente rinnovato. Come accennato nei giorni scorsi, durante la campagna elettorale si è parlato poco o nulla di programmi, ma inflazione, insicurezza e problema energetico sono tasti dolenti su cui la nuova presidentessa dovrà esprimersi in fretta, e pure in una linea di continuità con la politica del predecessore, che comunque ha pilotato il Paese fuori dalle secche e verso un rapido sviluppo nei quattro anni di mandato, la "Pinguina" dovrà dare alcuni segni di disconinuità almeno sui temi scottanti oltre che procedere ad alcuni ritocchi significativi alla compagine ministeriale. Quanto al consorte, il "Pinguino", pare voglia dedicarsi alla creazione di una formazione che sia d'appoggio alla moglie, superi il peronismo e in capo alla quale tornare a presentarsi tra quattro anni, in un quadro politico rinnovato rispetto al sistema dei partiti tradizionali che è ormai allo sfacelo da anni, come del resto in Italia. E a proposito di somiglianze, che il trionfo della Kirchner sia dovuto al fatto che la sua voce, quando parla, è identica a quella di Raffaella Carrà? Mi è venuto questo sospetto quando l'ho sentita esprimersi, questa sera, più a lungo del solito e il collegamento mi è venuto pensando alla venerazione che hanno da queste parti per la nostra indimenticabile star romagnola. Tanto che qualche giorno fa, passeggiando per Corrientes, la via dei teatri, ero rimasto attratto dal cartellone dove campeggiava "Tributo a Ella". Cazzo, la Fitzgerald, ho pensato. Buona musica assicurata, a Baires girano fior di musicisti, mi sono detto. Vado a vedere: e invece no. Ella stava per Raffaella. La nostra Raffaella.

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