venerdì 1 settembre 2023

La bella estate

"La bella estate" di Laura Luchetti. Con Yile Yara Vianello, Deva Cassel, Nicolas Maupas, Alessandro Piavani, Adrien Dewitte, Anna Bellato, Andrea Bosca, Marilina Succo e altri. Italia 2023 ★★★★-

E' la prima  volta che ho l'occasione di vedere un lavoro di Laura Luchetti, autrice poco prolifica ma certamente di qualità, che in questa occasione affronta la trasposizione di questo celebre romanzo breve che Cesare Pavese scrisse nel 1940, e lo fa in maniera encomiabile, con grande garbo e fedeltà al testo, cogliendone l'atmosfera e smussando semmai alcune durezze, come la raffigurazione di alcuni dei caratteri maschili, la cui vacuità lo scrittore aveva descritto senza pietà. Siamo nel 1938, e al centro del racconto è Ginia (la bravissima sorprendente Yila Yara Vianello, un talento sicuro), una promettente giovane sarta (lavora in un prestigioso atelier) che dalla campagna si è trasferita a Torino assieme al fratello Severino (Nicolas Maupas, giovane volto già abbastanza noto e a sua  volta convincente) che cerca di studiare mentre lavora come operaio nell'azienda del gas. La ragazza, nella fase di passaggio dall'adolescenza alla realtà, è man mano attratta, attraverso l'amicizia con Amelia, una quasi coetanea che di mestiere fa la modella per alcuni pittori, dall'ambiente bohemien della città (quello preso di mira da Pavese). Se il filo conduttore è il rapporto di amicizia (e forse qualcosa di più, ma non c'è nulla di morboso nel modo in cui viene rappresentato) tra le due ragazze, Luchetti è bravissima a raccontare il processo di formazione e al contempo la sensazione di spaesamento di Ginia, per la quale la scoperta di un mondo a lei completamente estraneo va di pari passo con la progressiva presa di coscienza del proprio corpo, la sua percezione sia da parte propria, con l'insorgere del desiderio, sia da parte del prossimo, ossia i pittori con cui viene in contatto per mezzo di Amelia, tanto da indurla a chiedere loro di "copiarla" così come fanno con la sua amica. Sperimenta, insomma, come tutti i giovani, sia quel che non conosce ancora (il sesso), sia il "proibito" (l'attrazione verso Amelia), sbandando fino al punto di perdere il lavoro, a cui tanto teneva e in cui era particolarmente versata, salvo alla fine rimanare delusa sia dalle esperienze sia dalle persone con cui ha avuto a che fare durante quell'estate che precede di poco la Seconda Guerra Mondiale, ma capace di recuperare i punti fermi, che sono il fratello e alcuna vecchie certezze, anche se ferma resterà l'amicizia con Amelia, che anzi si rafforzerà quando quest'ultima scoprirà di essersi ammalata di sifilide dopo essere stata contagiata non da un uomo, ma da una donna. Fluido lo scorrere della vicenda, ottima la fotografia così come la colonna sonora, davvero pregevole la ricostruzione ambientale; unica nota di perplessità, l'interpretazione di Amelia da parte della figlia d'arte Deva Cassel, che dalla madre Monica Bellucci ha preso l'aspetto "bambolescente" ma non l'intronamento e la totale inespressività. Qualcosa ha pur preso anche da padre: quantomeno non è dislessica e completamente inetta come la genitrice, e nonostante tutto è discretamente nella parte. Però recitare è tutta un'altra cosa: vedi la Vianello, per l'appunto. Insomma, ancora tanta strada da fare, ma per il resto un ottimo film. 

Nessun commento:

Posta un commento