giovedì 9 febbraio 2023

Decision To Leave

"Decision To Leave" (Haeojil Gyeolsim) di Park Chan-wook. Con Hae-il Park, Wei Tang, Go Kyung-pyo, Yong-woo Park, Lee Jung-hyun e altri. Corea del Sud 2022 ★★★★★

Un film memorabile, suggestifvo girato con eleganza e ironia, cinema nella sua essenza, dove non esiste il confine tra vero e falso perché si confondono, essendo entrambi aspetti della vita di ogni essere umano nella realtà, come le pulsioni irrazionali, viscerali, incontrollate che determinano scelte e azioni che hanno il sopravvento sulla razionalità o la convenienza o, nel caso dell'insonne e metodico detective Hae Sun, il quieto vivere di coppia con la moglie, una scienziata che lavora in una centrale nucleare. Il nostro eroe si trova a indagare sulla misteriosa morte di un funzionario della dogana, precipitato durante un'escursione in montagna, du cui pure era pratico frequentandola abitualmente, apparentemente un suicidio. Ma c'è qualcosa che non torna, a cominciare dal possibile coinvolgimento dell'uomo nei traffici collegati all'immigrazione clandestina e dalla notevole differenza d'età con la moglie, la giovane e affascinante Seo-Rae, guarda caso d'origine cinese, la quale finisce nella lista dei sospetti, anche perché Hae Sun ne rimane irresistibilmente attratto, per cui il fatto di dovere approfondire le indagini su di lei, sul suo passato e seguirne ogni mossa è, al contempo, una scusa per starle vicino non appena possibile ed entrare nella sua vita. Il gioco di seduzione è estremamente sottile, nulla di esibito e di sexy: questione di sguardi, gesti apparentemente innocenti, il fatto stesso che la donna non parli correntemente il coreano aumenta la dose di ambiguità, eppure il poliziotto non solo cade nella sua rete seduttiva me ne è cosciente e anzi fa di tutto per precipitarci con entrambi i piedi, tanto che quando gli tocca indagare su una seconda morte sospetta, in un'altra località del Paese, quando un altro uomo d'affari facoltoso dai dubbi trascorsi e inseguito da coloro che ha truffato viene scoperto cadavere nella piscina di una lussuosa villa, scopre che la moglie altri non è che la stessa Seo-Rae, e già solo questo fatto la rende estremamente sospetta di entrambi i delitti. Nonostante questo, volontariamente Seo-Rae non si sottrae al suo volontario destino di innamorato perso, tanto che mi sono chiesto se il titolo vero del film non dovesse essere Decision to Love... Insomma si tratta di un noir in piena regola, genere in cui in Corea sono diventati maestri, declinato con i toni della commedia ma che parla in realtà di sentimenti intensi e incontrollabili, che sono i veri protagonisti del film, come nel più classico dei melodrammi: bravissimi in questo gli interpreti, capaci di creare una tensione emotiva ed estenuantemente erotica, nel senso più alto del termine, a sublimare un amore malato ma potente, un'attrazione fatale. Inevitabile pensare a La donna che visse due volte di un maestro insuperabile Alfred Hitchcock ma anche al suo La finestra sul cortile per alcuni aspetti voyeristici, ma la Dark Lady, pur dall'aspetto apparentemente innocuo e a tratti perfino dimesso di Wei Tang, mi ha ricordato anche atmosfere chandleriane, forse per fatalismo del protagonista che però, a differenza dello scettico Marlowe, si abbandona volontariamente ai vortici dell'autodistruzione. Il tutto raccontato con leggerezza e una sapienza invidiabile nel creare immagini e suggestioni, altrimenti le due ore e mezzo di film non scorrerebbero via così velocemente. Un felice ritorno del grande regista dell'autore di Old Boy, che qui si produce in un pezzo di bravura ancora più potente anche se con tinte completamente diverse. Da non perdere.

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