venerdì 3 febbraio 2023

Profeti

"Profeti" di Alessio Cremonini. Con Jasmine Trinca, Isabella Nefar, Ziad Bakri, Omar El Saed, Mehdi Meskar, Donato Demita, Marco Horanieh, Orw Kolthoum e altri. Italia 2022 ★★★+

Non mancano coraggio, rigore e coerenza ad Alessio Cremonini, che dopo Sulla mia pelle, sul caso di Stefano Cucchi, racconta un'altra storia di prigionia, non solo fisica ma anche mentale, in tutto un altro contesto: il conflitto in corso da anni nel Kurdistan siriano. Anche in questo caso protagonista è Jasmine Trinca, che interpreta Sara Canova, una free lance italiana che da un anno vive al Cairo e sta facendo un servizio sulle donne che combattono l'Isis. In prima battuta la vediamo raccogliere le dichiarazioni di una giovane miliziana curda, che afferma di lottare contro l'Isis perché si tratta della più estrema espressione di un tipo di regime, comune in Medio Oriente, che si basa sull'oppressione femminile, per cui solo le donne che ne sono vittime possono cambiare questa situazione. Sarà però proprio una pattuglia dell'Isis a sequestrare Sara, il suo interprete e il suo operatore e a rinchiuderli in un primo tempo in un fabbricato semidiroccato a ridosso della linea del fronte: lì verrà più volte interrogata dal comandante locale che dovrà decidere del suo destino, e dopo i primi giorni la farà trasferire in un centro d'addestramento per alloggiare presso Nur (cui dà credibilmente volto e voce l'italo-iraniana Isabella Nefar), perché non può stare in un luogo dove ci siano anche degli uomini, ma anche perché, questa la missione, convinca la prigioniera a convertirsi all'islam (che, peraltro, significa letteralmente sottomissione). Una doppia prigionia, insomma, nonostante una certa libertà di movimento all'interno della casa, salvo quando compare il marito di Nur, un mujahid. Quello che viene rappresentato è il confronto, essenzialmente dialettico, tra due opposti, benché Sara e Nur siano entrambe straniere: Nur è nata ad Aleppo ma è cresciuta in una famiglia laica a Londra, dove ha sposato un combattente islamico, ma anche Sara se ne è andata dall'Italia, dove a tutta evidenza ha lasciato un'esistenza non priva di problemi. Oltre al fatto di essere donne, le somiglianze finiscono qui perché quanto la giornalista è atea, professa razionalità e quindi è priva di certezze e senza alcuna intenzione di dedicarsi alla famiglia, tanto Nur si affida in tutto e per tutto alla fede nel profeta e non manca di diffidare della sincerità della fede di gran parte dei musulmani a suo parere non abbastanza osservanti. Due mondi paralleli e che partono da presupposti inconciliabili, e se è vero che per noi "occidentali" certe premesse sono inaccettabili, anche per chi sta dall'altra parte lo è il fatto che si pretenda di giudicare un modo di pensare e di vivere e intervenendo pure una guerra in nome di una propria presunta superiorità morale conoscendo, come fa osservare Nur a Sara, quando va bene a malapena qualche parola di arabo e nulla della situazione e della storia locale e delle motivazioni che muovono il "califfato"; cosicché anche quando si è convinti di "fare informazione" di fatto si finisce per fare semplicemente propaganda, esattamente quello che avviene in qualsiasi guerra, come dimostra quella in corso tra Russia e Ucraina e che ci riguarda più da vicino, se non altro perché ne parlano i nostri media. Cremonini non prende posizione, ed è stato anche criticato per questo, né chiarisce se la conversione, che alla fine avviene, di Sara all'islam sia sincera o dovuta a opportunismo, perché anche in tale frangente l'italiana non dà per scontato, come invece Nur, che debba prendere prendere per marito un devoto mujahid e anzi inorridisce alla sola idea. La forza del film è lo stile documentaristico e scarno del regista, il senso di crudezza e di inquietudine che trasmettono le immagini dalle luci crude e livide che scorrono sullo schermo, e lascia un po' perplessi il finale in qualche modo consolatore e salvifico quando il senso è proprio quello di stimolare la riflessione, anche se i pensieri che vengono in mente non sono esattamente positivi. 

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