domenica 12 febbraio 2023

Tár

"Tár" di Todd Field. Con Cate Blanchett, Nina Hoss, Noémie Merlant, Julian Glover, Sophie Kauer, Mark Strong, Allan Corduner, Sylva Flote e altri. USA, Germania 2022 ★★★★

Attore, sceneggiatore, compositore, infine regista, Todd Field è cinematografaro a tutto tondo e Tár soltanto il terzo film che dirige, ma con piglio da veterano. Qui racconta l'apoteosi e la caduta di Lydia Tár, direttrice d'orchestra, anzi: Maestro, come pretende di essere chiamata, e poliedrica compositrice di fama mondiale che, al culmine della sua carriera, prima donna a capo dei Berliner Phliharmoniker (e non solo direttore ospite), si accinge a incidere dal vivo la 5ª sinfonia di Mahler, con cui si avvia persino a superare Leonard Bernstein, di cui era stata allieva. Inoltre, ha anche istituito un programma di borse di studio per aspiranti direttrici gestito da un suo collega, Eliot Kaplan. Coltissima, perfezionista, maniacale, egocentrica e manipolatrice, è una donna dalle mille sfaccettature, il privato e il pubblico si mischiano e sovrappongono nella sua esistenza, così come il mondo molto particolare ed elitario della musica classica e colta in generale (le classificazioni non fanno per lei: la musica ad alto livello è il suo universo tout-court) e la sua carriera abilmente gestita a livello manageriale e di pubbliche relazioni da un'agenzia specializzata a cui si affida con quello dei nuovi mezzi di comunicazione, da youtube ai social media, che interferiscono fino a creare un corto circuito che avrà conseguenze pesanti sia sulla sua vita sentimentale (è sposata con Sharon, la primo violino della Filarmonica berlinese, con cui cresce una bambina in età scolare) sia su quella professionale, con i continui avanti-e-indietro fra Berlino e New York. A darle corpo, voce, anima, una straordinaria Cate Blanchett, in una delle sue interpretazioni migliori, e che da sola è motivo per andare a vedere un film che, pur durando due ore e 40', non diventa mai pesante per quanto possano essere apparentemente lente le esaustive interviste televisive che Lydia Tár concede (la scena con cui si apre il film), le lunghe sessioni di prove, le riunioni con lo staff, in particolare quelle con la sua assistente personale, Francesca Lentini (Noémie Merlant), violoncellista e aspirante sua vice alla direzione al posto di Sebastian, che la Tár intende sostituire, la quale però adocchia Olga, una violoncellista russa di gran talento concedendole un'audizione extra... Francesca, offesa, si dimette proprio mentre cominciano a girare insistenti voci sulle responsabilità di Tár nel suicidio di una ex allieva e borsista, Krista Taylor, probabilmente messe in giro proprio dal suo entourage invidioso e geloso; le toccherà difendersi dopo che verrà messo in circolazione un video in cui, come avviene ormai di norma sui social e nel merdaio pseudo investigativo televisivo, vengono estrapolate fuori contesto alcune dichiarazioni fatte nel corso di una lezione in cui sembra aver "bullizzato" un incauto e stupido allievo, quando semplicemente gli ha insegnato l'abc dello stare al mondo, ossia non giudicare con il filtro delle politiche di genere e l'ammorbante "politicamente corretto" i grandi artisti del passato e l'arte tout court. E proprio in nome dell'ossessivo MeToo che si abbatte su di lei pur essendo donna, verrà defenestrata dalla direzione dei Phiharmoniker ma ci sarà un colpo di coda a sorpresa e rientrerà in scena in tutt'altra situazione e latitudine... Sono molte le domande che pone questo film, a cominciare dalla figura dell'artista: sia per come si percepisce lui stesso sia per quanto gli è concesso come tale; ma anche sul rapporto pubblico/privato, su quello con il prossimo, sul sistema stesso dello Star System, in base al principio che comunque  Business is Business, ché tale rimane anche ai livelli più eccelsi, come insegna del resto il mondo accademico dove nepotismo e favoritismi sono di casa come e più che a quelli più prosaici. Un film potente e sorprendente, dove la colonna sonora non la fa da padrona come si potrebbe pensare ma comunque è notevole.

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