domenica 15 novembre 2020

E' per il tuo bene

"E' per il tuo bene" di Rolando Ravello. Con Marco Giallini, Giuseppe Battiston, Vincenzo Salemme, Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Valentina Ludovini, Matilde Gioli e altri. Italia 2020 ★-

Mi pare di capire che E' per il tuo bene non sia uscito nelle sale, come programmato, all'inizio di luglio: a giudicare dal cast, che include attori di vaglia come Giallini, Battiston, Ludovini, Pandolfi e in parte Gioli (mentre continuo a non capire le ragioni del successo di Isabella Ferrari: un mistero quanto quello del suo tanto decantato fascino) probabilmente sarei andato a vederlo anch'io, ma forse perfino una casa produttrice di bocca buona come Medusa si è resa conto del suo livello penoso e così la visione è fortunatamente limitata allo streaming su Amazon Prime. Con qualcosa da bere a portata di mano e le opportune pause per andare a fare rifornimenti nel frigorifero si riesce ad arrivare, benché a fatica, alla fine anche se dura poco più di un'ora e mezzo. Si tratta del remake di un film spagnolo campione di incassi tre anni fa di cui non si vedeva la necessità, dato che sarebbe stato sufficiente doppiarlo e invece no: Rolando Ravello, già buon interprete in altre pellicole, si è preso la briga di riscriverne la sceneggiatura e di dirigerlo e il risultato è scoraggiante per pochezza. La storia vorrebbe raccontare le vicissitudini di tre uomini di mezza età che hanno in comune il fatto di avere tre figlie uniche in età da marito o fidanzato: essendone come da luogo comune gelosissimi, si consorzieranno per aiutarsi a vicenda nell'impresa di scoraggiarle e allontanarle dal bellimbusto di turno. Per farlo costituiranno pure un gruppo su Whatsapp che battezzano "i cognati" (non se ne capisce la ragione o forse sì, essendo talmente diversi per estrazione sociale che l'unico motivo per frequentarsi sarebbe quello di aver sposato tre sorelle, peraltro poco somiglianti) e ricorreranno a qualsiasi mezzo per allontanare le loro "bambine" dai rispettivi spasimanti, comprese una rapina, la diffamazione, la corruzione, ma alla fine si ravvedranno e tutti vissero felici e contenti. Meno il malcapitato spettatore. Tenuto in piedi (si fa per dire) unicamente dalla professionalità degli interpreti (in tempi di Covid19 si deve pur campare...), il filmetto è di una banalità, scontatezza e inverosimiglianza tali da sconcertare; come se non bastasse, l'ossequio al "politicamente corretto" giunge a vertici inarrivabili proponendoci un ratto della sposa (una giovane avvocatessa che lavora nello studio di papà e promessa al classico bravo ragazzo di buona famiglia) da parte del suo vero amore: una ragazza nera, vegana, ambientalista, senza permesso di soggiorno e, va da sé, lesbica. Insomma un insulto all'intelligenza di chi guarda oltre che alle donne: perché la brillante leguleia progressista aveva accettato di accasarsi con l'uomo dei sogni dei suoi genitori? Comunque, ringraziatemi o voi che mi leggete, ché E' per il vostro bene che vi segnalo, per scoraggiarne la visione, questa povera cosa che ha l'unico merito di non scadere nel pecoreccio.

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