lunedì 28 ottobre 2019

Mai morti


Arieccoli, come volevasi dimostrare. La cura "liberista", l'incompetenza, l'idiozia politica di Mauricio Macri e del suo governo, hanno dato ancora una volta i loro frutti e il risultato è l'elezione al primo turno, con oltre il 48% dei voti, di Alberto Fernández alla presidenza della Repubblica Argentina che eserciterà per nome e per conto della sua omonima Cristina già vedova Kirchner e dunque l'eterno, inevitabile ritorno del peronismo al potere. Una malattia congenita, come in Italia il fascismo, e che invece svariati commentatori de sinistra, assieme a Papa Bergoglio e al suo entourage, si ostinano a dipingere come una forza sostanzialmente progressista e vicina al popolo. Di cui è espressione, così come del resto lo è l'epigono sudamericano di Silvio nostro, un Berlusconi più giovane, bello, con più capelli e meno volgare, che ha recuperato quasi una decina di punti sulle primarie obbligatorie svoltesi in agosto (vedi le freccette nella tabella sopra), probabilmente da gente che si è turata il naso pur di non rivedere alla Casa Rosada la Kretina e la sua corte di masnadieri, non giudicando credibile un vecchio arnese come Roberto Lavagna, un altro peronista riciclatosi come sedicente liberale e comunque espressione del sistema, mentre la sinistra "dura e pura" ha confermato la stessa inconsistenza parolaia di quella nostrana. Mi convinco sempre di più quanto sia inutile scomodarsi perfino ad andare a votare "contro", perché non c'è limite al peggio... L'esito delle Regionali in Umbria di ieri è lì a dimostrarlo ancora una volta alle nostre latitudini. 

2 commenti:

  1. non capisco il senso di questi post, sono tutti uguali i politici, promettono e poi fanno i cazzi loro, quasi tutti e quindi perché andare a votare se nessun schieramento convince? Quanto al risultato umbro chi avresti voluto vincitore? per il peggio c'è sempre tempo e chi ha la pancia piena se ne frega.

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  2. A me del risultato in Umbria non frega nulla: comunque fosse andata, pidioti, grilloidi o fascisti più o meno camuffati, confermerebbero l'idea del dominio assoluto del vuoto pneumatico.

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