"Antropocene - L'epoca umana" di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky, Nicholas de Pencier. Voce narrante Alba Rohrwacher. Canada 2018 ★★★★
Terza e ultima parte di una trilogia che comprende Manufactured Landscapes del 2006 e Watermark del 2013, Antropocene è un documentario opera di un collettivo di cineasti e fotografi canadesi, appartenenti all'Anthropocene Working Group che, attraverso immagini spettacolari e ad alto impatto e la voce narrante, nella versione italiana, di Alba Rohrwacher, racconta, in un viaggio attraverso i vari continenti, come l'attività umana stia sfruttando le risorse terrestri in maniera non più sostenibile e modificando in questo modo gli equilibri del pianeta come mai in precedenza, più ancora di quanto possano fare gli eventi naturali, alcuni dei quali, come il riscaldamento del pianeta e l'acidificazione degli oceani, ne sono diretta conseguenza, dando il via a quella che gli scienziati ormai comunemente definiscono una nuova era geologica. Si passa dalla barriera corallina al largo dell'Australia, che sta sbiancando e morendo per il riscaldamento del mare; a Norilk in Siberia, sede delle miniere di nichel e metalli rari più grande al mondo, uno dei luoghi più inquinati della Terra; alle discariche di Dandora, nei pressi di Nairobi, attorno alle quali si industriano 250 mila persone che rimestano nel pattume; alle gigantesche vasche di evaporazione del litio nel deserto di Atacama; alle cave di marmo della nostra Carrara; a Immerath, cittadina del NordReno-Westfalia, in Germania, cancellata, e gli abitanti forzatamente trasferiti, per fare posto a una gigantesca miniera di lignite a cielo aperto per l'estrazione della quale sono stati costruiti i macchinari semoventi più giganteschi esistenti al mondo. Il film si apre e si chiude in Kenia, dove vengono accatastare e infine bruciate in un gigantesco rogo tonnellate di zanne di elefante sequestrate ai bracconieri nel corso di una cerimonia, con tanto di presenza delle più alte autorità nazionali e anche delle organizzazioni internazionali, che vuole essere beneaugurante dopo la loro messa al bando nel commercio internazionale. Il film, nelle sale dal 19 settembre, è anche vedibile, assieme alla mostra Anthropocene, al MAST di Bologna fino al 5 gennaio 2020.
Terza e ultima parte di una trilogia che comprende Manufactured Landscapes del 2006 e Watermark del 2013, Antropocene è un documentario opera di un collettivo di cineasti e fotografi canadesi, appartenenti all'Anthropocene Working Group che, attraverso immagini spettacolari e ad alto impatto e la voce narrante, nella versione italiana, di Alba Rohrwacher, racconta, in un viaggio attraverso i vari continenti, come l'attività umana stia sfruttando le risorse terrestri in maniera non più sostenibile e modificando in questo modo gli equilibri del pianeta come mai in precedenza, più ancora di quanto possano fare gli eventi naturali, alcuni dei quali, come il riscaldamento del pianeta e l'acidificazione degli oceani, ne sono diretta conseguenza, dando il via a quella che gli scienziati ormai comunemente definiscono una nuova era geologica. Si passa dalla barriera corallina al largo dell'Australia, che sta sbiancando e morendo per il riscaldamento del mare; a Norilk in Siberia, sede delle miniere di nichel e metalli rari più grande al mondo, uno dei luoghi più inquinati della Terra; alle discariche di Dandora, nei pressi di Nairobi, attorno alle quali si industriano 250 mila persone che rimestano nel pattume; alle gigantesche vasche di evaporazione del litio nel deserto di Atacama; alle cave di marmo della nostra Carrara; a Immerath, cittadina del NordReno-Westfalia, in Germania, cancellata, e gli abitanti forzatamente trasferiti, per fare posto a una gigantesca miniera di lignite a cielo aperto per l'estrazione della quale sono stati costruiti i macchinari semoventi più giganteschi esistenti al mondo. Il film si apre e si chiude in Kenia, dove vengono accatastare e infine bruciate in un gigantesco rogo tonnellate di zanne di elefante sequestrate ai bracconieri nel corso di una cerimonia, con tanto di presenza delle più alte autorità nazionali e anche delle organizzazioni internazionali, che vuole essere beneaugurante dopo la loro messa al bando nel commercio internazionale. Il film, nelle sale dal 19 settembre, è anche vedibile, assieme alla mostra Anthropocene, al MAST di Bologna fino al 5 gennaio 2020.
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