lunedì 27 marzo 2017

Elle

"Elle" di Paul Verhoeven. Con Isabelle Huppert, Laurent Lafitte, Anne Consigny, Charles Berling, Josal Bloquet, Virginie Efra, Aluce Isaaz, Christian Berkel, Judith Magre, Vimala Pons e altri. Francia, Belgio, Germania 2016 ★★★★★
Davvero non capisco con quali lenti una buona parte della critica professionale visioni un film, se non con quelli del pregiudizio, sempre ammesso che lo veda veramente e non resti in redazione a sbirciare le recensioni di qualche altro trombone di maggior fama per scrivere il proprio pezzullo. L'uso di lenti deformanti nel caso del dirompente e geniale Elle di Paul Verhoeven è palese quando si leggono stronzate tipo "il pugno dello stomaco della scena iniziale: uno stupro a cui assiste un magnifico gatto grigio", che infatti è puntualmente grigio a meno di non essere daltonici; o della protagonista (una Isabelle Huppert a cui andrebbe innalzato un monumento in vita) che ingaggerebbe un'ossessiva caccia all'autore dello stupro, se non fosse che questo faccia palesemente parte di un acuto gioco  ad altissima tensione erotica orchestrato magistralmente da Michelle, la proprietaria della casa di produzione di videogiochi di ruolo particolarmente cruenti e, per l'appunto, ad alto contenuto sessuale (pur non essendo pornografici), una donna energica, cinica, sferzante,   brillante, capace di manipolare sapientemente chiunque abbia a che fare con lei e padroneggiare ogni situazione la quale, se si rifiuta di denunciare la violenza alla polizia, avrà pure un suo perché. Che non è soltanto quello di non rovinare la tenzone con il "violentatore", in  grado di procurarle quegli orgasmi devastanti che il suo pur focoso amante attuale non riesce più a garantirle (una donna speciale come Michelle ha bisogno di stimoli speciali), ma ha motivazioni che risalgono a un passato oscuro e alla relazione col padre, un killer seriale in galera da quarant'anni che, giusto nel periodo in cui si svolgono i fatti, è il giudizio per la richiesta di libertà condizionata (che gli verrà negata). Mi rifiuto di aggiungere altri particolari sulla trama per non rovinare la sorpresa a chi deciderà, e spero siano in molti, di andare a vedere questo compendio di sapienza cinematografica e capacità di racconto. Elle è un film spiazzante ancor più che sorprendente, che sfugge, volutamente, a ogni classificazione: ha la suspense dei migliori thriller, i toni beffardi della commedia grottesca, una vena surreale che porta dritto alle migliori opere di Luís Buñuel, la capacità di osservare con ironia i meccanismi di interazione di una borghesia rancida e dai valori putrescenti di un Truffaut, che oggi solo François Ozon sa riproporre. Verhoeven in Elle ha compendiato tutto ciò, e bisogna ringraziarlo per questo. 

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