"Smetto quando voglio - Masterclass" di Sydney Sibilia. Con Edoardo Leo, Stefano Fresi, Greta Scarano, Francesco Acquaroli, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Giampaolo Morelli, Libero De Rienzo, Pietro Sermonti, Lorenzo Lavia, Valeria Solarino, Marco Bonini, Rosario Lisma, Luigi Lo Cascio. Italia 2017 ★★★★½
Sì! Sì! Sì! Sydney Sibilia e la sua banda di apparenti squinternati, a cui nel seguito della vicenda della "banda dei ricercatori" si sono aggiunti la "poliziotta" Greta Scarano, l'ingegnere e piazzista di armi e congegni strani Giampaolo Morelli e il capo di una banda di ricercatori concorrenti Luigi Lo Cascio (lo vedremo sicuro protagonista nella prossima puntata, in lavorazione), tutti attori che non si prestano a puttanate dozzinali e non concedono il proprio volto a chiunque, ce l'hanno fatta non solo a mantenere le promesse, ma a confezionare un sequel perfino migliore del primo film (era riuscito, ad esempio, cinematograficamente nel caso della Famiglia Addams; in campo musicale, al Volume II dei Led Zeppelin), a dimostrazione che, nelle mani giuste, la vera "commedia all'italiana" c'è ancora, specie se tonificata dalla commistione con generi che il nostro cinema raramente accosta, come la fiction più spinta, il noir, il film d'azione, perfino le saghe dei supereroi: quando lo fa, come nel caso de Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti o Veloce come il vento di Matteo Rovere, il risultato è perfino superiore alle più sofisticate produzioni hollywoodiane. Perché in questo Paese c'è ancora gente capace di fare e inventare cinema (e non solo: musica, teatro e altro), e ci riesce quando trova produttori coraggiosi come Domenico Procacci con la sua Fandango o altri che riescono a tenersi a distanza dal circuito televisivo-pecoreccio RAI-Merdasettesco. Mastercalss è il seguito del capostipite Smetto quando voglio, e vede il ritorno in azione della "Banda dei ricercatori" dopo che è stata neutralizzata e blindata in carcere, quando viene loro offerta una fedina penale pulita e la libertà in cambio della collaborazione, in un'operazione sotto parziale copertura, con la polizia, per individuare produttori e spacciatori di smart-drugs non ancora illegali ma in procinto di essere dichiarate tali. No spoiler, il resto è spasso. Con spunti a profusione tutt'altro che banali e stupidi, solo a volerli vedere. Non che ci voglia molto: un minimo di retroterra culturale basico ma solido e la disponibilità ad attivare le sinapsi. Cosa che non occorre con prodotti come, ad esempio, L'ora legale, da cui il divertente ma mai ridicolo film di Sibilia è lontano anni luce, per fortuna.
Sì! Sì! Sì! Sydney Sibilia e la sua banda di apparenti squinternati, a cui nel seguito della vicenda della "banda dei ricercatori" si sono aggiunti la "poliziotta" Greta Scarano, l'ingegnere e piazzista di armi e congegni strani Giampaolo Morelli e il capo di una banda di ricercatori concorrenti Luigi Lo Cascio (lo vedremo sicuro protagonista nella prossima puntata, in lavorazione), tutti attori che non si prestano a puttanate dozzinali e non concedono il proprio volto a chiunque, ce l'hanno fatta non solo a mantenere le promesse, ma a confezionare un sequel perfino migliore del primo film (era riuscito, ad esempio, cinematograficamente nel caso della Famiglia Addams; in campo musicale, al Volume II dei Led Zeppelin), a dimostrazione che, nelle mani giuste, la vera "commedia all'italiana" c'è ancora, specie se tonificata dalla commistione con generi che il nostro cinema raramente accosta, come la fiction più spinta, il noir, il film d'azione, perfino le saghe dei supereroi: quando lo fa, come nel caso de Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti o Veloce come il vento di Matteo Rovere, il risultato è perfino superiore alle più sofisticate produzioni hollywoodiane. Perché in questo Paese c'è ancora gente capace di fare e inventare cinema (e non solo: musica, teatro e altro), e ci riesce quando trova produttori coraggiosi come Domenico Procacci con la sua Fandango o altri che riescono a tenersi a distanza dal circuito televisivo-pecoreccio RAI-Merdasettesco. Mastercalss è il seguito del capostipite Smetto quando voglio, e vede il ritorno in azione della "Banda dei ricercatori" dopo che è stata neutralizzata e blindata in carcere, quando viene loro offerta una fedina penale pulita e la libertà in cambio della collaborazione, in un'operazione sotto parziale copertura, con la polizia, per individuare produttori e spacciatori di smart-drugs non ancora illegali ma in procinto di essere dichiarate tali. No spoiler, il resto è spasso. Con spunti a profusione tutt'altro che banali e stupidi, solo a volerli vedere. Non che ci voglia molto: un minimo di retroterra culturale basico ma solido e la disponibilità ad attivare le sinapsi. Cosa che non occorre con prodotti come, ad esempio, L'ora legale, da cui il divertente ma mai ridicolo film di Sibilia è lontano anni luce, per fortuna.
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