"Qualcosa di nuovo" di Cristina Comencini. Con Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti, Eduardo Valdarnini, Eleonora Danco e altri. Italia 2016 ★★★★
Cristina Comencini ha la mano felice e dirige per il grande schermo con grazia, leggerezza e buon ritmo l'adattamento di della sua pièce teatrale "La scena"; sceneggiata da sua figlia Giulia Calenda e da Paola Cortellesi, splendida coprotagonista assieme a Micaela Ramazzotti e al giovane Eduardo Valdarnini, e conferma la sua bravura pienamenta espressa con l'ottimo Latin Lover uscito un anno e mezzo fa. Maria e Lucia sono amiche dai tempi del liceo, così diverse da essere perfettamente complementari: rigida, efficiente, fondamentalmente perbenista la prima, cantante jazz raffinata (la Cortellesi si esibisce in alcuni pezzi a riprova di un talento poliedrico) che dopo il fallimento del suo matrimonio con un collega musicista sembra aver chiuso con gli uomini e Maria, madre di due ragazzini, separata dal marito, scombinata e dedita ad avventure di una sola notte, in realtà romanticamente alla ricerca dell'uomo giusto. In questo tran tran tra le due amiche che si raccontano a vicenda le proprie giornate e i loro incontri, irrompe il giovane maturando Luca, carico di ormoni e stufo di una madre in carriera che pretende di assumere anche il ruolo paterno senza riuscirci e di una fidanzata coetanea che pare avere già tutto chiaro sul suo futuro e pretende da lui uguale concretezza ma anche il suo contrario, che dopo una notte trasgressiva con Maria per un'amnesia su quel che era successo la scambia con Lucia per cui tra le due amiche finisce per avvenire un'inversione di ruoli e ciascuna si trova costretta a fingere di essere l'altra, finché non si scoprono le carte e l'ambigua situazione venutasi a creare si chiarisce, scogliendosi in un finale per nulla scontato. Sembra all'apparenza una commedia degli equivoci, in realtà ruota attorno alla reinvenzione della propria identità non solo da parte delle due donne, vicine ai quarant'anni, ma anche del ragazzo, privato della figura paterna e pressato da due figure femminili che sembrano ricordargli soltanto dei doveri; e all'accettazione della diversità dell'altro e del sui diritto di avere una propria visione delle relazioni e delle cose in generale, senza per questo cadere nel consueto e banale buonismo e caricare all'eccesso i toni. Il divertimento c'è ma non è mai banale ed è accompagnato da una riflessione anche su altri aspetti: da quello dei reciproci ruoli maschili e femminili, al giorno d'oggi quanto mai confusi, a quello della famiglia, a quello della maternità nei suoi vari aspetti. Le due interpreti femminili sono entrambe bravissime ma è la Cortellesi a superare sé stessa nel rendere credibile la metamorfosi di Lucia da fredda (ma calda e sensuale voce quando si esibisce sul palco) e ingessata a donna che rinasce e rifiorisce lasciandosi andare senza mai per questo cadere nella caricatura della milf allupata e perdere l'equilibrio, anzi: riconquistandolo; mentre la Maria della Ramazzotti tutto sommato rimane sé stessa, con le sue fragilità ma anche la sua gioia di vivere, sebbene nel disordine. E niente male anche il giovane Valdarnini a tener testa alle due più esperte nonché bravissime colleghe. E complimenti ancora a Cristina Comencini, che con la commedia ben confezionata non sbaglia mai.
Cristina Comencini ha la mano felice e dirige per il grande schermo con grazia, leggerezza e buon ritmo l'adattamento di della sua pièce teatrale "La scena"; sceneggiata da sua figlia Giulia Calenda e da Paola Cortellesi, splendida coprotagonista assieme a Micaela Ramazzotti e al giovane Eduardo Valdarnini, e conferma la sua bravura pienamenta espressa con l'ottimo Latin Lover uscito un anno e mezzo fa. Maria e Lucia sono amiche dai tempi del liceo, così diverse da essere perfettamente complementari: rigida, efficiente, fondamentalmente perbenista la prima, cantante jazz raffinata (la Cortellesi si esibisce in alcuni pezzi a riprova di un talento poliedrico) che dopo il fallimento del suo matrimonio con un collega musicista sembra aver chiuso con gli uomini e Maria, madre di due ragazzini, separata dal marito, scombinata e dedita ad avventure di una sola notte, in realtà romanticamente alla ricerca dell'uomo giusto. In questo tran tran tra le due amiche che si raccontano a vicenda le proprie giornate e i loro incontri, irrompe il giovane maturando Luca, carico di ormoni e stufo di una madre in carriera che pretende di assumere anche il ruolo paterno senza riuscirci e di una fidanzata coetanea che pare avere già tutto chiaro sul suo futuro e pretende da lui uguale concretezza ma anche il suo contrario, che dopo una notte trasgressiva con Maria per un'amnesia su quel che era successo la scambia con Lucia per cui tra le due amiche finisce per avvenire un'inversione di ruoli e ciascuna si trova costretta a fingere di essere l'altra, finché non si scoprono le carte e l'ambigua situazione venutasi a creare si chiarisce, scogliendosi in un finale per nulla scontato. Sembra all'apparenza una commedia degli equivoci, in realtà ruota attorno alla reinvenzione della propria identità non solo da parte delle due donne, vicine ai quarant'anni, ma anche del ragazzo, privato della figura paterna e pressato da due figure femminili che sembrano ricordargli soltanto dei doveri; e all'accettazione della diversità dell'altro e del sui diritto di avere una propria visione delle relazioni e delle cose in generale, senza per questo cadere nel consueto e banale buonismo e caricare all'eccesso i toni. Il divertimento c'è ma non è mai banale ed è accompagnato da una riflessione anche su altri aspetti: da quello dei reciproci ruoli maschili e femminili, al giorno d'oggi quanto mai confusi, a quello della famiglia, a quello della maternità nei suoi vari aspetti. Le due interpreti femminili sono entrambe bravissime ma è la Cortellesi a superare sé stessa nel rendere credibile la metamorfosi di Lucia da fredda (ma calda e sensuale voce quando si esibisce sul palco) e ingessata a donna che rinasce e rifiorisce lasciandosi andare senza mai per questo cadere nella caricatura della milf allupata e perdere l'equilibrio, anzi: riconquistandolo; mentre la Maria della Ramazzotti tutto sommato rimane sé stessa, con le sue fragilità ma anche la sua gioia di vivere, sebbene nel disordine. E niente male anche il giovane Valdarnini a tener testa alle due più esperte nonché bravissime colleghe. E complimenti ancora a Cristina Comencini, che con la commedia ben confezionata non sbaglia mai.
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