mercoledì 22 febbraio 2012
Il più amato dagli italiani
Dolce mi giunge la voce, anche a qualche migliaio di chilometri di distanza (grazie ai potenti mezzi moderni) dei pastori sardi, degli indipendentisti e di altri cittadini libero-pensanti dell'isola, e la sequela di improperi, confortati dalle immagini, che hanno accolto come si merita il peggior presidente che la Repubblica Italiana abbia mai avuto, in confronto al quale perfino Antonio Segni, complice di un tentativo di golpe da operetta nel '64 (Caso Sifar/De Lorenzo), Gronchi e Leone erano dei galantuomini. "Buffone", "Non ti vogliamo", "Servo dei banchieri": così è stato apostrofato Giorgio Napolitano, alla sua prima vista ufficiale in Sardegna dopo 6 anni di presidenza (cara grazia!), lunedì a Cagliari e ieri a Sassari. Mi sono sempre sentito in particolare sintonia con su populu sardu, che ha molti tratti in comune con quello della Piciule Patrje dal Friûl, tra cui diverse affinità linguistiche, caratteriali e la propensione a parlar chiaro e dire le cose con schiettezza. Sardegna, ti amo. Grazie!
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Mi unisco: grazie Sardegna!
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