venerdì 24 gennaio 2025

L'orchestra stonata

"L'orchestra stonata" (En fanfare) di Emmanuel Courcol. Con Benjamin Lavernhe, Pierre Lottin, Sarah Suco, Kacques Bonaffé, Clémence Massart-Weit, Anne Loiret, Mathilde Courcol-Rozès, Yvon Martin, Ludmila Mikaël, Nathalie Desrumaux e altri. Francia 2023 ★★★★+

Il cinema francese al suo meglio: quello che in forma di commedia intelligente riesce a mettere insieme un dramma personale, famigliare, sociale, politico, il tutto in una vicenda credibile quanto emblematica, giocando sulla contrapposizione di due mondi apparentemente inconciliabili ma con leggerezza e non senza un tocco di ironia. A Thibaud (Benjamin Lavernhe, attore della Comédie Française), un quarantenne realizzato, direttore d’orchestra e compositore di fama mondiale, viene diagnosticata una leucemia fulminante e necessita urgentemente di un trapianto di midollo osseo: ne occorre uno che sia compatibile e quindi il primo che viene analizzato è quello di sua sorella e non lo è perché dall'esame del DNA risulta che non sono imparentati. Scopre così che è stato adottato, ed è quello che ha pescato la carta giusta, come si suol dire, cresciuto in una famiglia facoltosa che non gli ha mai fatto mancare nulla, perché suo fratello naturale, Jimmy (Pierre Lottin), è rimasto nel Nord del Paese, in una cittadina mineraria sulla costa, passando da una famiglia affidataria all’altra fino a trovare una vice madre in Claudine, un’affettuosa signora ormai anziana, e lavora come cuoco in una mensa scolastica. E’ a lui che Thibaud si rivolge, entrando in contatto con un ambiente a lui del tutto estraneo e che avrebbe potuto essere il suo, né i due potrebbero essere più diversi, per estrazione sociale, carattere e cultura, ma una cosa in comune ce l’hanno: la passione per la musicam, infatti Jimmy suona il trombone nella banda locale e adora il jazz. Accetta di donare il midollo, l’operazione sembra dare buon esito, i due vanno avanti a frequentarsi, per sdebitarsi Thibaud dà una mano perché la fanfara partecipi al più prestigioso concorso francese e dopo aver verificato che il fratello possiede l’”orecchio assoluto”, cerca di convincerlo a dirigere lui la banda e lo istruisce all'occorrenza. Jimmy, introverso e frustrato di suo, fraintende e partecipa senza dirgli nulla né con successo a un’audizione per direttore d’orchestra, aumentando la sua scarsa autostima, e l’esibizione al concorso della banda avrà esiti disastrosi. Nel frattempo la cittadina è teatro di lotte sindacali, le miniere chiudono, le fabbriche vengono delocalizzate, gli abitanti cercano di tirare avanti comunque e tengono duro, e Thibaud conoscerà l’altra faccia della medaglia del suo orticello privilegiato, un mondo reale, persone autentiche e solidali, che sapranno stargli vicino ed esprimergli affetto e calore umano quando anche per lui la ruota comincerà a girare nel senso sbagliato. Affrontare con lievità temi diversi e anche scabrosi, come un cancro o gli effetti nefasti della globalizzazione e della immanente e sacra Legge del Mercato, e gli abissi sociali e umani che generano, è appunto un dono del cinema francese, e Courcol ha sì qualcosa di Ken Loach, meno "militante" ma non per questo più accomodante, quindi più accessibile alla larga platea; il film è ben girato e diretto, funziona tutto, in particolare le interpretazioni dell'netro cast, nessuno escluso, trattandosi per davvero di un film corale. Merita.

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