"Tofu in Japan - La ricetta segreta del signor Takano" (Takano Tofu) di Mitsuhiro Mihara. Con Tatsuia Fuji, Kumiko Aso, Kumi Nakamura, Akama Mariko, Joa Hyûga, Riku Kurokouchi, Daikichi Sugawara, Yo Tukui. Masato Yamada e altri. Giappone 2023 ★★★1/2
Vincitore del Gelso d'oro all 26ª edizione del Far East Film Festival di Udine della scorsa primavera, Takano Tofu è un film semplice, di facile fruizione da parte di chiunque, insomma genuinamente popolare anche se prettamente giapponese: ricorrente è il tema del cibo, così come quello del rapporto tra generazioni e, in particolare, tra genitori e figli, e quello della preservazione delle tradizioni in tempi di globalizzazione spinta, per di più in un Paese duramente violentato da un'americanizzazione forzata dopo essere stato atrocemente punito da un doppio bombardamento atomico a guerra praticamente vinta. Quello delle vittime (anche secondarie) della Bomba e i loro discendenti, in giapponese Hibakusha, è un altro dei temi che emerge, senza risentimento e rabbia, ma con la ferma volontà di andare comunque avanti, e non a caso il film è ambientato nella idilliaca cittadina di Onomichi, che si affaccia sul mare interno di Seto, nella prefettura di Hiroshima. L'anziano Takano produce artigianalmente, e orgogliosamente, il miglior tofu della regione, e si rifiuta di venderlo a Tokio, come vorrebbe la figlia Haru, sulla cinquantina, rimasta sola dopo il divorzio e che lo aiuta, figurarsi all'estero, e insieme conducono un negozietto molto apprezzato. Quando si accorge di avere alcuni problemi cardiaci che necessiterebbero di un'operazione chirurgica, Takano si guarda bene dal farne cenno alla figlia, ma assieme agli amici di bevute e di chiacchiere dei negozi vicini, in particolare il barbiere locale, organizza una sorta di casting per selezionare un marito papabile per Haru, da presentarle come se si trattasse di un incontro casuale: lo avrebbero anche provato, un fascinoso chef specializzato in cucina italiana, ma Haru preferisce il modesto e imbranato direttore del supermercato locale, che tra l'altro vorrebbe promuovere e fare incrementare la produzione di Takano, e arriva al punto di abbandonare il lavoro e la casa paterna davanti alla testardaggine del padre. Nel frattempo il vecchio burbero, tra una visita in ospedale e l'altra, fa la conoscenza di Fumie, una coetanea, per l'appunto una hibakusha, alle prese con una malattia genetica, con cui l'intesa è immediata e che gli dà serenità e suggerimenti sensati, per cui la vicenda si conclude felicemente con il ritorno di Haru in negozio e la trasmissione dell'arte del padre alla figlia, segno di continuità e di accettazione delle scelte della figlia, nonché della precarietà della propria esistenza, che potrebbe essere minata dalla malattia. C'è anche un'altra sorpresa, ma non vado a svelarla. Per quanto Takano tofu segua dei canoni ben precisi e, come detto sopra, molto nipponici e si inserisca, se vogliamo, nel genere commedia mélo, è un film che rasserena, costruito in maniera prevedibile ma con garbo, che parla di rapporti umani autentici pur con interpretazioni piuttosto stilizzate (ma valide, specie quelle dei tre protagonisti principali), e lo fa efficacemente. Un altro film giapponese che fa stare bene.
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