mercoledì 4 agosto 2021

Il giorno e la notte

"Il giorno e la notte" di Daniele Vicari. Con Isabella Ragonese, Matteo Martari, Francesco Acquaroli, Barbara Esposito, Elena Gigliotti, Dario Aita, Giordano Del Piano, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Italia 2021 ★★★-

Mah: per essere un film girato in condizioni decisamente particolari, "a distanza", durante il lockdown "duro" della primavera scorsa, peraltro disponibile su RaiPlay (quindi gratuitamente su una - meritoria - piattaforma accessibile a tutti e che offre quel che di meglio passa il "convento" RAI o è di sua produzione) merita la sufficienza, ma è anche vero che da Daniele Vicari, regista di Diaz sul massacro del G8 genovese del 2001, ma anche di une delle migliori serie che girano in TV, quella dell'Alligatore, personaggio creato da Massimo Carlotto, mi aspettavo di più. Qui per l 'occasione ha utilizzato l'Alligatore in persona, il veronese Matteo Martari, l'unico dei personaggi del film che non è bloccato a Roma, dove vige un divieto di uscire dalle proprie abitazioni a causa dell'allarme per un attacco terroristico con armi chimiche, che dura appunto un giorno e una notte: si trova in un'azienda agricola del Veronese, appunto, e colloquia via smartphone  con la nuova fiamma, Isabella Ragonese, che stava per raggiungerlo ma è costretta a fare dietro front quando non era nemmeno salita sulla metropolitana per Termini: i classici bisticci per saggiare l'altro e i tira-e-molla di una coppia in formazione; un'altra coppia, afflitta dal lutto per la morte del figlio, è separata in casa (Francesco Acquaroli-Barbara Esposito); un'ulteriore coppia di sceneggiatori e attori (anche nella vita: Elena Gigliotti e Dario Aita) litiga per motivi professionali ma non solo, mischiando lavoro, sentimenti, finzione e realtà; infine la moglie del migliore amico di un restauratore (rispettivamente Giordano Del Piano, Milena Mancini e Vinicio Marchioni), si rifugia proprio da quest'ultimo malcapitato, segretamente innamorato della donna da sempre, per cercare conforto e comprensione. Le situazioni che si creano le avranno vissute milioni di famiglie nel corso dell'ultimo anno "covidoso" e non sto a entrare nei dettagli, noto però che siamo sempre nell'ambito della commedia, per quanto garbata, dell'ambiente cinematografaro e romanesco, e quindi dello stravisto, in cui l'elemento originale si limita al motivo per cui si è obbligati a restare tappati nelle proprie case, all'interno delle quali, come ben si sa, si scatenano mostri, solitamente ben peggiori di quelli che con sottile ironia sono evocati in questo film. Che comunque si fa vedere, benché girato, come ricordato, in "emergenza" e in assenza, perché gli attori sono tutti bravi e credibili e Vicari ci sa fare. 

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