"Capone" di Josh Trank, Con Tom Hardy, Linda Cardellini, Kyle MacLachlan, Matt Dillon, Kathrine Narducci, Jack Lowden, Gino Cafarelli e altri. USA 2020 ★
Di Al Capone, Fonzo per gli amici (da Alfonso), forse il personaggio malavitoso più popolare al mondo e più rappresentato al cinema, questo film sgangherato, noioso, lento, fallimentare quanto velleitario, voleva dare una lettura inconsueta raccontandone l'ultimo anno di vita, ormai totalmente in preda alla demenza causata da una neurosifilide contratta nell'adolescenza e mai curata, che gli aveva consentito di uscire dal carcere per ritirarsi nella sua villa di Palm Island in Florida, circondato da moglie, fratello, figlio e amici fidati, e dove morì nel gennaio del 1947, a soli 48 anni, a causa di un ictus e di una polmonite conseguenza della malattia. Il regista ci prova tentando di entrare nella psiche distorta del personaggio e dando corpo ai suoi deliri: tra i quali stendere a mitragliate le persone di cui ha preso a diffidare, gli alligatori che sguazzano nelle lagune dei paraggi, la polizia che lo sorveglia a intercetta le sue telefonate convinta com'è che stia facendo finta d'aver perso la memoria per occultare il luogo in cui avrebbe nascosto la somma di 10 milioni di dollari, l'ultima riserva rimasta delle sue fortune, poste sotto sequestro dopo la famosa condanna per evasione fiscale. E invece non si ricorda proprio dove abbia nascosto la borsa che li conteneva, nonostante i tentativi del medico curante di fargli recuperare almeno quella parte di memoria. Nei panni di Capone un volonteroso Tom Hardy, i cui sforzi però non valgono, per quanto la sua interpretazione possa essere convincente e senz'altro estremamente faticosa, se non altro a causa del pesante trucco a cui è stato costretto durante le riprese, a salvare questa pellicola completamente disarticolata, recitata in maniera approssimativa, con una sceneggiatura raffazzonata e incongrua e un'ambientazione di cartapesta. Il totale rincoglionimento di Capone deve essersi trasmesso a distanza anche a Josh Trank, del resto già reduce dalclamoroso fallimento de I fantastici quattro del 2015 dopo il promettente esordio con Chronicle di tre anni prima. Un film pessimo il cui unico aspetto positivo è l'interpretazione di Tom Hardy nella parte del famoso gangster. Per il resto è buio pesto. Chi vuole compiere un atto autolesionista, lo cerchi su SKY.
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