Se questi “TOP SPONSOR” della nazionale di calcio italiana sono l’eccellenza del Paese (chiedere ai rispettivi clienti per credere), dove cazzo pensavamo di andare? Mission Impossible.
Tim: La proprietà di TIM al 1º gennaio 2017 è così composta: Vivendi 23,94%, altri investitori 71,53%, Norges Bank (Norvegia) 3,45%, azioni proprie 1,08%[51] da Wikipedia
Fiat: è una delle società del Gruppo FCA (Fiat Chrysler Corp), nemmeno la più strategica del Gruppo, con un board intercontinentale. Sponsor sì, ma non "eccellenza" italiana
Eni: fra Ministero dell'Economia e Cassa Depositi e Prestiti, arriviamo a un 30,10% del totale azioni in mano pubblica italiana. Se poi andiamo a fare il pelo a CDeP, vediamo che è uno dei bubboni più incistati di Fondazioni bancarie che a loro volta sono incistate nella Bce. E si fatica davvero a capire quanto una banca dal nome italiano, che vincola i propri capitali ai meccanismi regolatori della Bce, si possa ancora dire "italiana"...
Poste Italiane: è ormai un coacervo di interessi finanziari, di cui solo il 13,4% italiani, che anche qui risulta difficile capire cosa sia ancora italiano e cosa no. E le società calcistiche, tu che ne sai di più, quanto dipendono da capitali italiani e quanto da capitali esteri? E se una squadra ha sponsor e capitali esteri cospicui, può dirsi ancora "nazionale"?
Oh, là: pur non sapendo nulla di balùn hai centrato il punto. Dunque: la prima società calcistica italiana è la "Goeba", alias Juventus, ed è sostanzialmente "cosa" della FIAT quindi la risposta la trovi nella tua stessa analisi; Inter e Milan sono cinesi; la Roma USA. Da un punti di vista tecnico-sportivo, se una volta esisteva una "scuola italiana" oggi le squadre di Serie A sono infarcite di stranieri, tra comunitari ed extra (nella formazione dell'Inter del Triplete l'unico italiano, Materazzi, era una riserva; vero anche che è una società privata e, non a caso, si chiama Internazionale e infatti NON forniva giocatori alla Nazionale italiana, salvo Materazzi, per l'appunto) e questo ormai vale anche per il settore giovanile e perfino i vivai: "allevare2 giocatori italiani costerebbe troppo. Dunque: se le squadre migliori che partecipano al massimo campionato nazionale sono in mano a capitali stranieri e in campo scendono per lo più giocatori stranieri, preferiti a quelli nostrani che non trovano spazio per motivi che poco esulano dalla qualità, che calcio potrà esprimere la squadra della Federazione (FIGC), ché tale è la nazionale, se composta non coi migliori, ma con ciò che rimane degli italiani nelle squadre di club?
Tim: La proprietà di TIM al 1º gennaio 2017 è così composta: Vivendi 23,94%, altri investitori 71,53%, Norges Bank (Norvegia) 3,45%, azioni proprie 1,08%[51] da Wikipedia
RispondiEliminaFiat: è una delle società del Gruppo FCA (Fiat Chrysler Corp), nemmeno la più strategica del Gruppo, con un board intercontinentale. Sponsor sì, ma non "eccellenza" italiana
Eni: fra Ministero dell'Economia e Cassa Depositi e Prestiti, arriviamo a un 30,10% del totale azioni in mano pubblica italiana. Se poi andiamo a fare il pelo a CDeP, vediamo che è uno dei bubboni più incistati di Fondazioni bancarie che a loro volta sono incistate nella Bce. E si fatica davvero a capire quanto una banca dal nome italiano, che vincola i propri capitali ai meccanismi regolatori della Bce, si possa ancora dire "italiana"...
Poste Italiane: è ormai un coacervo di interessi finanziari, di cui solo il 13,4% italiani, che anche qui risulta difficile capire cosa sia ancora italiano e cosa no.
E le società calcistiche, tu che ne sai di più, quanto dipendono da capitali italiani e quanto da capitali esteri?
E se una squadra ha sponsor e capitali esteri cospicui, può dirsi ancora "nazionale"?
Oh, là: pur non sapendo nulla di balùn hai centrato il punto. Dunque: la prima società calcistica italiana è la "Goeba", alias Juventus, ed è sostanzialmente "cosa" della FIAT quindi la risposta la trovi nella tua stessa analisi; Inter e Milan sono cinesi; la Roma USA. Da un punti di vista tecnico-sportivo, se una volta esisteva una "scuola italiana" oggi le squadre di Serie A sono infarcite di stranieri, tra comunitari ed extra (nella formazione dell'Inter del Triplete l'unico italiano, Materazzi, era una riserva; vero anche che è una società privata e, non a caso, si chiama Internazionale e infatti NON forniva giocatori alla Nazionale italiana, salvo Materazzi, per l'appunto) e questo ormai vale anche per il settore giovanile e perfino i vivai: "allevare2 giocatori italiani costerebbe troppo. Dunque: se le squadre migliori che partecipano al massimo campionato nazionale sono in mano a capitali stranieri e in campo scendono per lo più giocatori stranieri, preferiti a quelli nostrani che non trovano spazio per motivi che poco esulano dalla qualità, che calcio potrà esprimere la squadra della Federazione (FIGC), ché tale è la nazionale, se composta non coi migliori, ma con ciò che rimane degli italiani nelle squadre di club?
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