In visita al faro di Punta Bjanka (sic, in croato) a tre chilometri dal paesino di Veli Rat, sulla punta settentrionale dell'Isola Lunga (Dugi Otok), in Dalmazia, il più alto dell'Adriatico con i suoi 42 metri, edificato nel 1849 e che tra l'altro offre possibilità di alloggio, mi sono trovato a pensare che la scelta di andare a farne il guardiano per un congruo periodo sarebbe stata un'ottima soluzione in quei momenti-no, particolarmente molesti tra i 35 e i cinquant'anni, in cui non ne puoi più ma non riesci a staccare perché sei troppo coinvolto dal tuo andazzo e dai doveri che ti sei autoinflitto; in cui senti che hai bisogno di riflettere, cambiare aria, darti una possibilità diversa; altrimenti il tuo destino è di affogare, perché più il tempo passa, meno avrai l'occasione per farlo. Un anno sabbatico con sé stessi e la natura; isolati quanto basta, col proprio orticello, l'asino, un baule di libri, un'adeguata scorta di vino, la ginnastica obbligata dello saliscendi, quattro stagioni da assaporare in tutti i loro aspetti lontani dal chiacchiericcio, dalle convenzioni, dalle cose senza senso. A riprendere contatto cn sé stessi e con la natura. Con la vista che spazia a Nord fino all'Istria, tutte le isole in fila una dopo l'altra, e a Ovest, nelle terse, fino alla linea costiera italiana e, di notte, le luci di Ancona. E magari capisci che stai meglio lì, sull'isola, nel faro, con l'asino e l'orto, che sono diventati il tuo mondo.
domenica 25 giugno 2017
In un'altra vita...
In visita al faro di Punta Bjanka (sic, in croato) a tre chilometri dal paesino di Veli Rat, sulla punta settentrionale dell'Isola Lunga (Dugi Otok), in Dalmazia, il più alto dell'Adriatico con i suoi 42 metri, edificato nel 1849 e che tra l'altro offre possibilità di alloggio, mi sono trovato a pensare che la scelta di andare a farne il guardiano per un congruo periodo sarebbe stata un'ottima soluzione in quei momenti-no, particolarmente molesti tra i 35 e i cinquant'anni, in cui non ne puoi più ma non riesci a staccare perché sei troppo coinvolto dal tuo andazzo e dai doveri che ti sei autoinflitto; in cui senti che hai bisogno di riflettere, cambiare aria, darti una possibilità diversa; altrimenti il tuo destino è di affogare, perché più il tempo passa, meno avrai l'occasione per farlo. Un anno sabbatico con sé stessi e la natura; isolati quanto basta, col proprio orticello, l'asino, un baule di libri, un'adeguata scorta di vino, la ginnastica obbligata dello saliscendi, quattro stagioni da assaporare in tutti i loro aspetti lontani dal chiacchiericcio, dalle convenzioni, dalle cose senza senso. A riprendere contatto cn sé stessi e con la natura. Con la vista che spazia a Nord fino all'Istria, tutte le isole in fila una dopo l'altra, e a Ovest, nelle terse, fino alla linea costiera italiana e, di notte, le luci di Ancona. E magari capisci che stai meglio lì, sull'isola, nel faro, con l'asino e l'orto, che sono diventati il tuo mondo.
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