"Foxfire - Ragazze cattive" (Confessions d'un gang de filles) di Laurent Cantet. Con Raven Adamson, Katie Koseni, Madeleine Bisson, Claire Mazerolle, Rachel Nyhuus, Paige Moyles, Lindsay Rolland-Mills, Alexandra Ferguson, Chelsee Livingston, Tamara Hope, Rick Roberts, Briony Glassco, Ali Liebert, Gary Reineke, Ron Gabriel, Ian Matthews. Francia, Canada, GB 2012 ★★★½
Non delude nemmeno questa volta Laurent Cantet, un regista abituato a confrontarsi con storie quotidiane di persone normalissime (e bravissimo nello scovare interpreti sconosciuti ma sempre perfetti nell'entrare perfettamente nei panni dei loro personaggi), in particolare con l'universo delll'adolescenza. Come in "La classe", analizza le dinamiche che si creano all'interno di un gruppo, ma mentre lì si trattava di una scuola e di un insieme eterogeneo, qui la dimensione è più sociale (oltre che trasposta in una cittadina industriale dello Stato di New York a metà degli anni Cinquanta: il film è l'adattamento del romanzo di Joyce Carol Oates "Ragazze cattive") e coinvolge il malessere di un gruppo di ragazze che, guidate da Legs, orfana di madre e con un padre inaffidabile gigolò e alcolizzato, formano una società segreta, chiamata Firefox, per vendicare gli atteggiamenti misogini e discriminatori della società maschilista e bigotta in cui vivono, vittime due volte, perché donne e perché povere, e senza prospettive se non quelle di adattarsi alla squallida vita che vedono condurre dalle loro madri. Una vera Girl Gang, con tanto di rito di iniziazione (il tatuaggio di una fiamma sulla spalla, che diventerà l'emblema con cui firmeranno le loro scorribande con tanto di scritte sovversive e provocatorie tracciate con pennello e vernice: ai tempi in cui è ambientata la pellicola, peraltro in maniera magistrale, non esistevano gli spray) e giuramento di fedeltà eterna al gruppo. Non lo infrangerà nemmeno Maddy, una delle socie fondatrici e amica intima dl Legs, che è la cronista delle Foxfire, registrandone ogni azione e vicenda su una vecchia "Underwood", anche quando lascerà la gang quando si accorgerà che sta inevitabilmente degenerando e deviando dai suoi propositi originari. Nella prima fase le ragazze si vendicano dei soprusi di insegnanti e compagni di scuola maschi ma non sono tenere nemmeno con le donne conniventi; prendono di mira molestatori sessuali e arroganti, ma anche la società capitalista nel suo complesso basata sul denaro e il consumo nel suo complesso: soprattutto in Legs, ma anche in Maddy, la coscienza di classe e l'interesse per la politica è forte (il maccartismo è appena alle spalle); nella seconda fase decidono, sempre su iniziativa di Legs, di andare a vivere tutte insieme in una grande fattoria abbandonata che affittano e rimettono a posto, creando una sorta di comune ante litteram dove però cominciano a emergere gelosie, egoismi, diffidenze verso le "nuove", perfino qualche rigurgito razzista e, vista la carenza di danaro e la difficoltà di trovare lavoro (e comunque con paghe da miseria), azioni sempre più audaci (ad esempio seduzioni con successivo svuotamento del portafogli, tassa da pagare per l'incauto galletto di turno sotto la minaccia di essere sputtanato in famiglia) fino al sequestro di persona, il padre della "tutrice" dl Legs ai tempi in cui era finita per cinque mesi in un istituto di correzione per minorenni, un odioso imprenditore baciapile, ipocrita e ferocemente anticomunista. E va a finire male perché si spara e l'uomo viene gravemente ferito, forse a morte. Il gruppo si scioglie, ognuna letteralmente si dilegua per la sua strada, solo qualche anno dopo Maddy incontra un'altra delle fondatrici, che nel frattempo si è sposata e ha avuto un figlio, tornando anch'essa alla normalità (era stata espulsa dal gruppo una settimana dopo che se n'era andata Maddy, prima che avvenisse il sequestro), e cercano di ricostruire cose ne è stato delle altre "Foxfire" e dalla prima pagina di un giornale spunta una foto dei Barbudos che hanno seguito Castro e Guevara sulla Sierra Maestra in cui si riconosce Legs... Coerente fino in fondo. Un buon film, un po' troppo lungo, forse, ma ben confezionato, interessante, teso il giusto, soprattutto capace di sondare il disagio di queste ragazze in un'epoca di transizione, per loro, data l'età, ma anche in generale: i germi della società malata che ci ritroviamo oggi erano già presenti allora, nei "felici" anni Cinquanta.
Non delude nemmeno questa volta Laurent Cantet, un regista abituato a confrontarsi con storie quotidiane di persone normalissime (e bravissimo nello scovare interpreti sconosciuti ma sempre perfetti nell'entrare perfettamente nei panni dei loro personaggi), in particolare con l'universo delll'adolescenza. Come in "La classe", analizza le dinamiche che si creano all'interno di un gruppo, ma mentre lì si trattava di una scuola e di un insieme eterogeneo, qui la dimensione è più sociale (oltre che trasposta in una cittadina industriale dello Stato di New York a metà degli anni Cinquanta: il film è l'adattamento del romanzo di Joyce Carol Oates "Ragazze cattive") e coinvolge il malessere di un gruppo di ragazze che, guidate da Legs, orfana di madre e con un padre inaffidabile gigolò e alcolizzato, formano una società segreta, chiamata Firefox, per vendicare gli atteggiamenti misogini e discriminatori della società maschilista e bigotta in cui vivono, vittime due volte, perché donne e perché povere, e senza prospettive se non quelle di adattarsi alla squallida vita che vedono condurre dalle loro madri. Una vera Girl Gang, con tanto di rito di iniziazione (il tatuaggio di una fiamma sulla spalla, che diventerà l'emblema con cui firmeranno le loro scorribande con tanto di scritte sovversive e provocatorie tracciate con pennello e vernice: ai tempi in cui è ambientata la pellicola, peraltro in maniera magistrale, non esistevano gli spray) e giuramento di fedeltà eterna al gruppo. Non lo infrangerà nemmeno Maddy, una delle socie fondatrici e amica intima dl Legs, che è la cronista delle Foxfire, registrandone ogni azione e vicenda su una vecchia "Underwood", anche quando lascerà la gang quando si accorgerà che sta inevitabilmente degenerando e deviando dai suoi propositi originari. Nella prima fase le ragazze si vendicano dei soprusi di insegnanti e compagni di scuola maschi ma non sono tenere nemmeno con le donne conniventi; prendono di mira molestatori sessuali e arroganti, ma anche la società capitalista nel suo complesso basata sul denaro e il consumo nel suo complesso: soprattutto in Legs, ma anche in Maddy, la coscienza di classe e l'interesse per la politica è forte (il maccartismo è appena alle spalle); nella seconda fase decidono, sempre su iniziativa di Legs, di andare a vivere tutte insieme in una grande fattoria abbandonata che affittano e rimettono a posto, creando una sorta di comune ante litteram dove però cominciano a emergere gelosie, egoismi, diffidenze verso le "nuove", perfino qualche rigurgito razzista e, vista la carenza di danaro e la difficoltà di trovare lavoro (e comunque con paghe da miseria), azioni sempre più audaci (ad esempio seduzioni con successivo svuotamento del portafogli, tassa da pagare per l'incauto galletto di turno sotto la minaccia di essere sputtanato in famiglia) fino al sequestro di persona, il padre della "tutrice" dl Legs ai tempi in cui era finita per cinque mesi in un istituto di correzione per minorenni, un odioso imprenditore baciapile, ipocrita e ferocemente anticomunista. E va a finire male perché si spara e l'uomo viene gravemente ferito, forse a morte. Il gruppo si scioglie, ognuna letteralmente si dilegua per la sua strada, solo qualche anno dopo Maddy incontra un'altra delle fondatrici, che nel frattempo si è sposata e ha avuto un figlio, tornando anch'essa alla normalità (era stata espulsa dal gruppo una settimana dopo che se n'era andata Maddy, prima che avvenisse il sequestro), e cercano di ricostruire cose ne è stato delle altre "Foxfire" e dalla prima pagina di un giornale spunta una foto dei Barbudos che hanno seguito Castro e Guevara sulla Sierra Maestra in cui si riconosce Legs... Coerente fino in fondo. Un buon film, un po' troppo lungo, forse, ma ben confezionato, interessante, teso il giusto, soprattutto capace di sondare il disagio di queste ragazze in un'epoca di transizione, per loro, data l'età, ma anche in generale: i germi della società malata che ci ritroviamo oggi erano già presenti allora, nei "felici" anni Cinquanta.
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