"La migliore offerta" (The best Offer) di Giuseppe Tornatore. Con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson. Italia 2012 ★★★¾
Ambientato a Vienna (ma girato prevalentemente in Italia, specie tra Alto Adige e Trieste, dove non mancano ambientazioni austroungariche) il film è il convincente risultato di un'ottima produzione nostrana, una pellicola godibile a più livelli, dal melodrammatico al filosofico al noir. Personaggio principale Virgil Oldman, interpretato in modo superbo da Geoffrey Rush, un maturo esperto d'arte, tra i più ricercati battitori d'asta al mondo, misogino ma la contempo attratto irresistibilmente dalla figura femminile, che nel tempo si è fatto una formidabile collezione di quadri con ritratti muliebri che conserva gelosamente in una stanza segreta della sua sfarzosa ma algida dimora in cui vive da solitario. Finché non viene incaricato dalla misteriosa Claire di procedere all'inventario dell'arredamento della villa di famiglia ereditata di recente. Malata di agorafobia, la ragazza evita gli incontri diretti e riesce alla fine a incuriosire prima e attirare in seguito il recalcitrante Virgil, anche attraverso l'esca di ingranaggi fatti ritrovare ad arte e che, messi insieme da Robert, un giovane e talentuoso restauratore, risultano far parte di un automa costruito nel 1700. Virgil man mano perde le sue rigidità, si fa consigliare da Robert anche su come approcciarsi al sesso femminile e perde man o le sue rigidità fino a conoscere di persona e innamorarsi definitivamente della fanciulla. Da qui in poi non svelo altro, perché il finale è a sorpresa anche se probabilmente i 10' che lo "spiegano" risultano a ben vedere superflui nell'economia del film. Che è ben costruito, per niente banale, giocato sulla sottile linea che divide l'autentico dal falso, la verità dalla menzogna e dall'inganno, realistico nella sua inverosimiglianza, filosofico e teoretico, credibile come affresco del mondo del mercato dell'arte e dei personaggi che vi ruotano attorno. Se "Il codice Da Vinci" e "Angeli e demoni" hanno avuto successo ed erano ben fatti, almeno altrettanto lo merita questa pellicola di Tornatore, girata con grande professionalità, ottima sceneggiatura, fotografia e commento musicale.
Ambientato a Vienna (ma girato prevalentemente in Italia, specie tra Alto Adige e Trieste, dove non mancano ambientazioni austroungariche) il film è il convincente risultato di un'ottima produzione nostrana, una pellicola godibile a più livelli, dal melodrammatico al filosofico al noir. Personaggio principale Virgil Oldman, interpretato in modo superbo da Geoffrey Rush, un maturo esperto d'arte, tra i più ricercati battitori d'asta al mondo, misogino ma la contempo attratto irresistibilmente dalla figura femminile, che nel tempo si è fatto una formidabile collezione di quadri con ritratti muliebri che conserva gelosamente in una stanza segreta della sua sfarzosa ma algida dimora in cui vive da solitario. Finché non viene incaricato dalla misteriosa Claire di procedere all'inventario dell'arredamento della villa di famiglia ereditata di recente. Malata di agorafobia, la ragazza evita gli incontri diretti e riesce alla fine a incuriosire prima e attirare in seguito il recalcitrante Virgil, anche attraverso l'esca di ingranaggi fatti ritrovare ad arte e che, messi insieme da Robert, un giovane e talentuoso restauratore, risultano far parte di un automa costruito nel 1700. Virgil man mano perde le sue rigidità, si fa consigliare da Robert anche su come approcciarsi al sesso femminile e perde man o le sue rigidità fino a conoscere di persona e innamorarsi definitivamente della fanciulla. Da qui in poi non svelo altro, perché il finale è a sorpresa anche se probabilmente i 10' che lo "spiegano" risultano a ben vedere superflui nell'economia del film. Che è ben costruito, per niente banale, giocato sulla sottile linea che divide l'autentico dal falso, la verità dalla menzogna e dall'inganno, realistico nella sua inverosimiglianza, filosofico e teoretico, credibile come affresco del mondo del mercato dell'arte e dei personaggi che vi ruotano attorno. Se "Il codice Da Vinci" e "Angeli e demoni" hanno avuto successo ed erano ben fatti, almeno altrettanto lo merita questa pellicola di Tornatore, girata con grande professionalità, ottima sceneggiatura, fotografia e commento musicale.
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