"Alice Underground", scritto, diretto e disegnato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia e tratto da Lewis Carroll. Con Elena Russo Arman, Ferdinando Bruni, Ida Marinelli e Matteo De Mojana. Luci di Nando Frigerio, suono e programmazione video di Giuseppe Marzoli. Produzione Teatro dell'Elfo. Al teatro Elfo/Puccini di Milano (fino al 31 dicembre 2012)
Non avevo potuto andarlo a vedere tre settimane fa durante il mio più recente passaggio a Milano fa quando avevo il posto prenotato, ho recuperato un biglietto per la penultima recita che si teneva ieri pomeriggio e la rapida trasferta mordi e fuggi è valsa la pena perché si tratta di uno spettacolo raro, completo, modernissimo che si avvale delle più avanzate tecniche multimediali ma al contempo artigianale come pochi, nella cura certosina dei dettagli, dalle maschere create a mano agli oltre trecento acquerelli dipinti personalmente da Ferdinando Bruni e proiettati su una scenografia costituita da un'unica quinta bianca, un pannello da cui escono a turno i personaggi e gli oggetti con cui interagisce Alice, splendidamente interpretata da Elena Russo Arman, autentica mattatrice. Un'Alice in un paese delle meraviglie visionario, multicolore, a volte ipnotico, vivo, surreale, che esprime un immaginario infantile che però rimane vivo nel subconscio di chiunque abbia un minimo di sensibilità e fantasia. Gli "elfi" nella loro essenza: a mio modo di vedere gli unici in Italia a saper confezionare, e completamente in proprio, un teatro a tutto tondo dove testi, recitazione, immagini e musiche si integrano in una perfezione che è quasi cinematografica ma al contempo calda, partecipe, coinvolgente come soltanto il vero teatro sa essere. Pubblico convinto, tanti applausi e l'auspicio che lo spettacolo possa andare in tournée ed essere visto anche nel resto della Penisola, perché merita come pochi.
Non avevo potuto andarlo a vedere tre settimane fa durante il mio più recente passaggio a Milano fa quando avevo il posto prenotato, ho recuperato un biglietto per la penultima recita che si teneva ieri pomeriggio e la rapida trasferta mordi e fuggi è valsa la pena perché si tratta di uno spettacolo raro, completo, modernissimo che si avvale delle più avanzate tecniche multimediali ma al contempo artigianale come pochi, nella cura certosina dei dettagli, dalle maschere create a mano agli oltre trecento acquerelli dipinti personalmente da Ferdinando Bruni e proiettati su una scenografia costituita da un'unica quinta bianca, un pannello da cui escono a turno i personaggi e gli oggetti con cui interagisce Alice, splendidamente interpretata da Elena Russo Arman, autentica mattatrice. Un'Alice in un paese delle meraviglie visionario, multicolore, a volte ipnotico, vivo, surreale, che esprime un immaginario infantile che però rimane vivo nel subconscio di chiunque abbia un minimo di sensibilità e fantasia. Gli "elfi" nella loro essenza: a mio modo di vedere gli unici in Italia a saper confezionare, e completamente in proprio, un teatro a tutto tondo dove testi, recitazione, immagini e musiche si integrano in una perfezione che è quasi cinematografica ma al contempo calda, partecipe, coinvolgente come soltanto il vero teatro sa essere. Pubblico convinto, tanti applausi e l'auspicio che lo spettacolo possa andare in tournée ed essere visto anche nel resto della Penisola, perché merita come pochi.
Concordo...
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