martedì 27 settembre 2022

Nido di vipere

"Nido di vipere" (Beasts Clawing At Straws) di Kim Yong-Hoon. Con Jeon Do-yeon, Woo-sung Jung, Yuh Jung Youn, Seong-woo Bae, Hyeon-bin Shin, Jeing Man-sik, Jin Kyung, Ga-ra Jung, Jun-han Kim, Jin-Woong Bae, Heo Dong-won, Jang Eui-Don, Kwun Hyuk-bum e altri. Corea del Sud 2020 ★★★★1/2

Un esordio alla regià col botto come quello di Kim Yong-Hoon conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, l'eccellenza raggiunta da tempo dalla cinematografia sudcoreana nel suo complesso, in particolare nel genere noir, in cui ha saputo sintetizzare il meglio della tradizione USA, con riferimento in particolare ai fratelli Coen e a Quentin Tarantino, e quella del poliziesco di Hong Kong. Un disgraziato pieno di debiti che, dopo il fallimento del ristorante di famiglia, per campare lavora nella sauna di un albergo, ritrova un borsone Luis Vuitton colmo di contante lasciato lì in deposito da un cliente che si scoprirà essere in fuga e lo nasconde nel deposito con l'intenzione di recuperarlo in un secondo momento senza dire nulla a suoi colleghi. E' da questo primo tentativo (che non si rivelerà nemmeno tale) con l'inganno che si mette in moto il meccanismo abilmente congegnato e confezionato dal regista e sceneggiatore coreano che ha adattato il romanzo del giapponese Keisuke Sone, il cui titolo originale suona, a senso, Bestie che si arrampicano sugli specchi e riflette, al solito, meglio di quelli ideato dalla distribuzione nostrana, il lo spirito il contenuto del film. Il borsone  farà il suo giro tra le mani dei protagonisti di questa vorticosa ma a suo modo lineare vicenda: una giovane donna maltrattata e picchiata dal marito che lavora come entraineuse in un locale per uomini, che incarica un cliente che si innamora di lei di accopparlo, ma le cose non andranno come devono; un funzionario della dogana corrotto, a sua volta nei guai perché deve restituire a uno strozzino il denaro avuto in prestito per pagare i debiti della sua fidanzata sparita nel frattempo; quest'ultima, la diabolica e fatale Yeon Hee, un'avventuriera tra le altre cose anche tenutaria di un bordello, e quando entra in scena lei, interpretata da Jeon Do-yeon, grandiosa, il livello qualitativo si alza a dismisura e la bravissima attrice dominerà la scena fino alla fine della pellicola. Non manca un poliziotto che usa dei metodi investigativi particolari, facendosi amico dell'indagato e insinuandosi con mille trucchi nella sua esistenza che ricorda, per chi ne ha memoria, l'immortale Tenente Colombo del mitico Peter Falk. Le vite e i destini di tutti questi personaggi, estranei tra loro, nel corso della storia troveranno il modo di intrecciarsi e fregarsi a vicenda, mentre ciascuno di essi cercherà di escogitare la maniera di impossessarsi del ricco malloppo e, al contempo, togliersi dai casini in cui si è ficcato per conseguire lo scopo, il tutto raccontato con un andamento circolare che ricorda inevitabilmente Pulp Fiction o Le iene ma, per la trama, anche Non è un paese per vecchi. Nonostante la continua sensazione di déjà vu, tanto che ho dovuto andare a controllare se non l'avessi per caso già visto, Nido di vipere è di una godibilità assoluta per chi è appassionato del genere ma anche per chi semplicemente apprezza un lavoro ben fatto, una storia raccontata con acume, ironia e con ritmo crescente, e pure per chi, nonostante il ghigno sarcastico che sottintende il tutto, affondando nelle umane miserie  e debolezze, apprezza il lieto fine, perché la fatidica borsa finirà nelle mani dell'unica persona che se lo merita e che è del tutto ignara della sua esistenza e del suo complicato viaggio fino a lei...

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