venerdì 9 settembre 2022

Bullet Train

"Bullet Train" di David Leitch. Con Brad Pitt, Aaron Taylor Johnson, Brian Tyree Henry, Andrew Koji, Hiroyuki Sanada, Joey King, Michael Shannon (II), Masi Oka, Karen Fukuhara, Zazie Beets, Sandra Bullock e altri. USA 2022 ★★★-

Via di mezzo fra thriller burlesco, di chiara ispirazione tarantiniana (Pulp Fiction ma anche Le Iene) e un fumetto interpretato da attori in carne e ossa, l'ambientazione in un treno e lo svolgimento con unità d'azione, spazio (chiuso) e tempo ricorda anche il coreano Snowpiercer o, se vogliamo, le varie versioni di Assassinio sull'Orient Express o sul Nilo: se lo scopo è il divertimento, il film di David Leitch raggiunge lo scopo, anche grazie a un cast ben assortito di attori sufficientemente simpatici e in grado di caratterizzare a dovere gli strampalati personaggi cui sono stati chiamati a dare vita (e morte). Siamo insomma dalle parti dei film di 007, quanto a verosimiglianza (ossia meno di zero) ma con l'esimente che qui regista e sceneggiatore(Zak Olkewicz, che ha adattato l'omonimo romanzo del giapponese Kōtarō Isaka, internazionalizzandone i personaggi) non si prendono sul serio, e già solo per questo sono ampiamente perdonati. Protagonista principale è Brad Pitt nei panni di Ladybug, ossia Coccinella, che viene incaricato dalla fantomatica agenzia per cui lavora di sostituire una collega per rubare una misteriosa valigetta durante un viaggio notturno da Tokyo e Kyoto sul celebre Shinkanzen, il treno ultraveloce dello "proiettile". Ladybug, agente segreto sui generis non si ritiene un assassino o un malvivente ma vittima delle situazioni e della sfortuna, e cerca di riconciliarsi con sé stesso tramite psicanalisi e meditazione zen: durante l'operazione viene "teleguidato" via auricolare da Maria Beetle (Sandra Bullock, che appare in un breve cameo alla fine della pellicola): rimaniamo in tema di insetti esapodi, ma non è per nulla semplice riuscire nell'impresa perché si tratta di sottrarla a due strani gemelli, Lemon e Tangerine, uno nero e l'altro bianco, killer di professione, che devono consegnarla a Morte Bianca, un mafioso russo che si è impossessato di un ramo della yakuza, assieme al figlio di quest'ultimo, che nel frattempo è diventato cadavere. Non sono i soli a essere interessati alla valigetta, ma anche altri personaggi, tutti in vena di omicidio che, si scoprirà, non si trovano casualmente sul Bullet Train; Prince, una ragazzina apparentemente indifesa ma in realtà diabolica e in grado di elaborare strategie micidiali e che tiene sotto ricatto Kimura facendolo lavorare per lei; Wolf, un sicario messicano assetato di vendetta e Hornet, che uccide per mezzo di serpenti velenosissimi, infine il padre di Kimura, detto Il Vecchio, che sale sullo Shinkanzen nell'ultimo tratto, per lo scontro finale con Morte Bianca al fine di riappropriarsi della fazione yakuza. In realtà è tutto completamente sconclusionato e non ha nemmeno senso cercare di dipanare la matassa e rimetterla insieme in qualche modo: la vicenda, per come è raccontata, è solo un pretesto per l'azione, i giochi d'artificio e, soprattutto l'irrefrenabile parlarsi addosso a suon di battute, più o meno felici, ma il risultato, per quanto il film sia idiota, è paradossalmente gradevole e due ore e rotti trascorrono in un attimo e alla fine il senso è proprio questo. Considerando quel che viene proposto in sala, è già qualcosa: almeno uno evita di darsi una martellata sullo scroto da solo.

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