venerdì 23 luglio 2021

Coincidenze


Libertà di movimento - Libertà senza confini diceva questo striscione. Ora ci abbiamo la Pandemia. Bel progresso. Non sono un reducista e, nel ventennale dei fatti del G8 di Genova, caduto in questi giorni, ho evitato di partecipare, almeno pubblicamente, alla profusione di ricordi, testimonianze, analisi e giudizi, espressi in quantità industriali soprattutto da chi non c'era. E che comunque non ha capito ancora adesso di cosa si trattasse. Ma non potevo fare a meno di notare la coincidenza, ovviamente del tutto casuale, della data della morte di Carlo Giuliani, il 20 luglio, con quella della prima scampagnata nello spazio da parte di un privato, appunto vent'anni dopo. Emblematica. Perché il legame c'è eccome, se lo si vuol vedere. Chiarissimo. Il movimento nato allora spontaneamente in tutto il mondo 
contro la globalizzazione, l'ultimo sulla scia di quelli novecenteschi, aveva indicato chiaramente il pericolo che incombeva sulle sorti del pianeta e dell'umanità intera lasciando briglia libera al liberismo integrale e alla dittatura del mercato e della finanza, a cominciare dal disastro ambientale, ed è ben per questo che è stato stroncato con forza, anzi: con tutta la durezza possibile, affinché non potesse più riprendersi. Dopo 20 anni il rappresentante più simbolico di questa feccia che definire umana è arduo, trattandosi a tutti gli effetti di androidi, Jeff Bezos, colui che ha creato Amazon (a proposito, bottegai di tutto il mondo: andate avanti a votare coloro che sostengono un sistema che vi sta uccidendo, complimenti!), va a farsi un giretto su una navicella spaziale a un costo che basterebbe a sfamare l'intera Africa per un anno, a 100 chilometri dalla superficie terrestre. Per me il messaggio è chiarissimo, nonostante le parole ipocritamente preoccupate pronunciate sull'ambiente e le sorti della Terra da questo individuo e da quell'altro campione di Elon Musk, il plastificato mutante patron della Tesla (che insulto il fatto che il nome di un genio sia stato usato per le sue sofisticate macchinine supertecnologiche ed "ecologiche"): "noialtri ci stiamo preparando ad andarcene, l'alternativa è là fuori" (nel cosmo, tra le stelle, chissà) "e potremo andarci in pochi, solo gli eletti". Ossia quelli, per come la vedo io, che già hanno rinunciato a essere umani, disposti, pur di soddisfare la loro smania di una qualche forma di immortalità, di farsi impiantare qualsiasi aggeggio elettronico, chip, o diavoleria pur di salvare la ghirba ed elevarsi (loro e i loro eredi) dal resto dell'umanità, il 99 per cento o forse meno, degli abitanti del Pianeta, che può tranquillamente andare a farsi fottere, per cui tanto vale che lo sfruttino fino all'ultimo per procurarsi il necessario. Panorama descritto da decine di autori di fantascienza ormai da svariati decenni, e sempre più prossimo ad avverarsi. "Dopo di me, il diluvio". L'aveva già detto qualcun altro, più volte, nel corso della storia. Se non apriamo per bene gli occhi tutti quanti, questa potrebbe essere anche quella buona e costoro aver avuto ragione. Definitivamente.

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