domenica 27 dicembre 2020

The Midnight Sky

 

"The Midnight Sky" di George Clooney. Con George Clooney, Felicity Jones, Caolinn Springall, Kyle Chandler, David Oyelowo, Tiffany Boone, Demián Bichir, Sophie Rundle, Tim Russ, Ethan Peck e altri. USA 2020 ½

Al 7° film (disponibile su Netflix) da regista, George Clooney si cimenta con la fantascienza, se vogliamo parlare di genere, commista con il filone dei "sopravvissuti", con un sottofondo di disaster, e dire che il risultato non sia convincente è generoso, per il rispetto che porto per una persona stimabile, attore capace ed eccellente comunicatore, nonché uomo intelligente e dai sani valori morali, ma qui ha clamorosamente toppato. I film sono in buona sostanza due. Nel primo troviamo uno scienziato, Augustine Lofthouse, malato terminale, interpretato da Clooney stesso, che rimane volontariamente da solo in una base artica dopo che i suoi componenti sono stati evacuati in rifugi sotterranei dopo una catastrofe planetaria dalle cause non meglio precisate: olocausto nucleare o collasso climatico; scoprirà che con lui è rimasta una bimba, Iris, a cui dobbiamo la cosa migliore del film, ovvero l'interpretazione della piccola, dolcissima Caolinn Srpingall. Nel secondo ci troviamo su una nave spaziale di ritorno dal pianeta K23, un satellite di Giove, dove l'equipaggio ha verificato che esistono le condizioni ideali per un insediamento umano, ma i contatti con la Terra sono stati interrotti. I due film scorrono in parallelo: quello terrestre si svolge in modo quanto mai improbabile, con una sorta di catabasi del vecchio con bambina (Clooney con barba lunga ha un aspetto orripilante) dalla base nell'interno a una stazione meteo culla costa con antenna abbastanza potente da comunicare con l'unica missione spaziale rimasta operativa (guarda caso la Aeter, quella della spedizione sulla luna di Giove) su motoslitta, facendo lo slalom in mezzo ai ghiacci che si sciolgono e a branchi dl lupi in agguato; quello cosmonautico con le vicende dello sparuto equipaggio, tre uomini e due donne, una delle quali, Sully (Felicity Jones), incinta del comandante (coppia mista, ossia l'unica che sopravviverà, nella logica del politically corrtect), con l'inevitabile passeggiata nel vuoto a riparare l'astronave danneggiata durante il passaggio in una zona non mappata e infestata dai meteoriti e la morte per dissanguamento, invero spettacolare, della più giovane del gruppo di scienziati. Una volta riparati i danni al sistema di trasmissione, l'equipaggio scoprirà che sulla Terra è accaduto qualcosa di irreparabile e riuscirà a mettersi in contatto con l'unica stazione radio rimasta attiva, guarda caso quella presidiata dal professor Lofthouse, che suggerirà di non rientrare e sfruttare la forza di gravità terrestre per farsi fiondare nuovamente su K23. Sully, che si scoprirà essere la figlia che Lofthouse non aveva mai conosciuto (e Iris forse la sua proiezione nel delirio dell'uomo prostrato dalla malattia, ma nemmeno questo è chiaro) e il suo compagno seguiranno il suo consiglio, Adamo ed Eva della nuova umanità, mentre gli altri due membri dell'equipaggio tenteranno il rientro sulla Terra su uno Shuttle perché "tengono famiglia" e cercheranno di raggiungerla in qualche rifugio sotterraneo, e non ne sapremo più nulla. Non metto in dubbio la buona fede e le buone intenzioni di Clooney, che sono quelle, lodevoli, di far riflettere sui destini dell'umanità, il disastro climatico a cui si va incontro per l'irresponsabile rapporto instaurato dall'uomo con l'ambiente di cui fa parte, ma un film di fantascienza che vuole rappresentare una realtà distopica deve avere una sua logica, e qui la storia non sta in piedi, inoltre le coincidenze troppe per essere anche solo vagamente credibili, e l'aspetto paradossale è che la porzione della vicenda che si svolge nello spazio risulta molto più plausibile di quella che si rappresenta sul nostro pianeta. Sì, il film è ben fotografato ma anche terribilmente noioso oltre che prevedibile, e le interpretazioni non esattamente all'altezza, a parte, come detto, quella dell'attrice meno esperta del cast. Non sto a sconsigliarlo del tutto ma la delusione è proporzionata alle aspettative che nutrivo.

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