sabato 13 luglio 2024

La morte è un problema dei vivi

"La morte è un problema dei vivi" (Peluri - Kuolema on elävien ongelma) di Teemo Nikki. Con Pekka Strang, Jari Virman, Elina Kinhtilä, Hannamaija Nikander, Pihla Penttinen, Samuli Jaskio e altri. Finlandia, Italia 2023 ★★★★

Godibilissimo e, al contempo, profondo film, impossibile da inquadrare in un genere preciso, perché Teemo Nikki ne attraversa diversi, ma molto scandinavo e, in particolare finlandese, come del resto l'nnarrivabile maestro Aki Kaurisimäki, che lo ha influenzato non poco. E si vede dalla scelta degli attori così come si sente dalla colonna sonora. Tema di fondo l'ineluttabilità della morte, come si evince dal titolo ma anche, se non soprattutto, come liberazione da un'infelicità di fondo. Risto e Arto sono vicini di casa, il primo un impresario di pompe funebri ridotto quasi sul lastrico dalla ludopatia, cui sacrifica il rapporto con la moglie e il figlio, il secondo un mite educatore in una scuola materna, che con la compagna, un figlio cerca disperatamente di metterlo al mondo: una TAC dopo un banale incidente sul luogo di lavoro porta alla scoperta che l'uomo è praticamente senza cervello, di cui sono rintracciabili solo alcuni residui. Sospeso dal lavoro, deriso perfino dagli amici e respinto dalla moglie, diventa collaboratore di Risto nella sua attività, che prende però una più lucrosa direzione quando accettano di fare sparire cadaveri, simulando suicidi, per conto di una donna che in un ambiente di raro squallore, opportunamente attrezzato e ricoperto di teloni di plastica, organizza sessioni di roulette russa, a cui partecipano disperati di ogni genere, le cui "esibizioni" vengono riprese e trasmesse in streaming. Insomma dei "Wolf che risolvono problemi" dietro congruo compenso. Quando la situazione economica e famigliare di Risto precipita al punto di giocarsi la vita lui stesso, interviene Arto con una decisione a suo modo geniale, suggeritagli in parte dal compare: non vado oltre con i dettagli. Carico di umorismo nero, che ruota attorno a due personaggi strampalati ed estremi: uno dal cuore inaridito dal vizio del gioco e l'altro senza cervello, che si completano e integrano a vicenda, a tratti macabro, il lavoro di Teemo Nikki è tanto apparentemente grottesco, e comunque spassoso il suo, quanto stimolatore di riflessioni più serie sull'ineluttabilità del destino, la vanità delle cose, il vuoto pneumatico che è il risultato di una società in cui l'unico valore di riferimento è il denaro. Un film che merita.

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