domenica 7 luglio 2024

Hit Man - Killer per caso

"Hit Man - Killer per caso" di Richard Linklater. Con Glenn Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Saanjai Rao e altri. USA 2023 ★★★

Il grande merito di questo film non esattamente memorabile e piacevolmente confuso è consentire di trascorrere in pieno relax e col sorriso sulle labbra un paio di ore in sala, al riparo dai ricorrenti acquazzoni che funestano, almeno al Nord, quest'estate balorda, e da un tasso di umidità monsonico. Commedia con tratti noir e farseschi, racconta della doppia identità di Gary Johnson, un mite, anonimo e timido professore di filosofia all'Università di New Orleans che occasionalmente collabora con la polizia come consulente informatico, a cui viene chiesto di sostituire un agente sospeso per atti di violenza come infiltrato, travestendosi da sicario per incastrare chi, per i motivi più svariati, lo assolda per un incarico. Gary, sorprendentemente, è così convincente nella parte di Ron che si trasforma nel suo contrario, sicuro di sé, estroverso e disinvolto, ammantato di fascino maledetto. Il primo arresto va a buon fine e gli incarichi si susseguono con successo crescente, finché non viene contattato dalla fascinosa e conturbante Maddy, che vuole sbarazzarsi del marito tossico e violento, ma lui riesce a convincerla a desistere dall'intento, fallendo così per la prima volta ma salvandola dall'arresto. Che c'entri una "attrazione fatale" lo sospetta il poliziotto di cui Gary ha preso il posto, finendo per averne le prove e ricattando i due piccioncini: farà una brutta fine ma lo happy end è assicurato. Il cambio di identità di Gary, appassionato di psicanalisi e alle prese con Es, Super Io e quant'altro è avvenuto, e alla fine la fusione tra le due personalità diventa totale, il tutto con un finale sorprendente e, fortunatamente, scorretto, che non vede una redenzione ma una "crescita" che passa attraverso la pratica del male, che la complicità tra i due amanti, scoperti, rende necessaria. Ammirevole è la capacità camaleontica di Glenn Powell di trasformarsi nelle espressioni facciali e nelle posture, gratificante e una gioia per gli occhi la visione della disinvolta e simpatica Adria Ajrona, la sceneggiatura per quanto leggera regge, non certo la credibilità, benché il regista assicuri che è il film è basato su una vicenda realmente accaduta: magari soltanto lo spunto. Insomma, senza infamia e senza lode, però vedibile. 

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