"Argo" di Ben Affleck. Con Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, John Goodman e altri. USA 2012 ★★★ ¾
Ottimo film di solido impianto nella migliore tradizione "civile" hollywoodiana, che il regista e protagonista Ben Affleck, alla terza prova come autore, ha coprodotto con George Clooney: una garanzia. Cinema autentico, che racchiude in una sola pellicola documentazione storica, per una volta obiettiva (furono gli USA insieme ai britannici a organizzare nel 1953 in Iran il colpo di stato che depose Mossadeq, laico democraticamente eletto, per elevare al trono di shah il fantoccio Reza Pahlavi, responsabile di una dittatura che portò nel 1979 alla rivoluzione khomeinista e alla repubblica islamica: il film lo dice nelle premesse), azione, spionaggio, intrighi di potere, commedia. Argo è il titolo di un film fasullo ma basato su una sceneggiatura vera, regolarmente acquistata dal sindacato sceneggiatori, che fu utilizzato come escamotage per "esilarare" dei cittadini statunitensi impiegati nella ambasciata USA che sfuggirono all'assalto delle "guardie della rivoluzione" che presero in ostaggio oltre 60 loro colleghi per 440 giorni. Questi sei trovarono rifugio nella residenza privata dell'ambasciatore canadese e Tom Mendez, l'esperto della CIA, escogitò lo stratagemma del sopralluogo di un film di fantascienza ambientato in un paesaggio esotico per ottenere un permesso di entrata dal ministero della Cultura iraniano e far passare i sei come componenti della troupe. La storia è vera e l'azione della CIA fu "declassificata" dal presidente Clinton solo nel 1997, mentre prima negò ogni suo coinvolgimento per evitare eventuali ritorsioni sui cittadini USA e riconoscendo il merito al governo canadese. Lo stesso Affleck interpreta Tom Mendez con grande misura, tutti gli altri attori hanno una grande assomiglianza coi protagonisti in carne e ossa della vicenda di cui, per sua stessa ammissione, il regista ha solo accentuato un po' la drammaticità nella fase finale e dovuto forzatamente ridurre quella relativa all'addestramento dei sei "esfiltrandi", che era stata estremamente difficile,m dati i tempi ristretti, per renderli credibili come cineasti canadesi ed eludere controlli accurati e interrogatori trabocchetto. Molto accurata anche la ricostruzione dell'epoca, il film ha i tempi giusti, è teso e allo stesso tempo credibile e recitato da tutti con grande bravura: mi sono rifatto gli occhi dopo la velleitaria e masturbatoria pellicola di cui scrivevo tre giorni fa.
Ottimo film di solido impianto nella migliore tradizione "civile" hollywoodiana, che il regista e protagonista Ben Affleck, alla terza prova come autore, ha coprodotto con George Clooney: una garanzia. Cinema autentico, che racchiude in una sola pellicola documentazione storica, per una volta obiettiva (furono gli USA insieme ai britannici a organizzare nel 1953 in Iran il colpo di stato che depose Mossadeq, laico democraticamente eletto, per elevare al trono di shah il fantoccio Reza Pahlavi, responsabile di una dittatura che portò nel 1979 alla rivoluzione khomeinista e alla repubblica islamica: il film lo dice nelle premesse), azione, spionaggio, intrighi di potere, commedia. Argo è il titolo di un film fasullo ma basato su una sceneggiatura vera, regolarmente acquistata dal sindacato sceneggiatori, che fu utilizzato come escamotage per "esilarare" dei cittadini statunitensi impiegati nella ambasciata USA che sfuggirono all'assalto delle "guardie della rivoluzione" che presero in ostaggio oltre 60 loro colleghi per 440 giorni. Questi sei trovarono rifugio nella residenza privata dell'ambasciatore canadese e Tom Mendez, l'esperto della CIA, escogitò lo stratagemma del sopralluogo di un film di fantascienza ambientato in un paesaggio esotico per ottenere un permesso di entrata dal ministero della Cultura iraniano e far passare i sei come componenti della troupe. La storia è vera e l'azione della CIA fu "declassificata" dal presidente Clinton solo nel 1997, mentre prima negò ogni suo coinvolgimento per evitare eventuali ritorsioni sui cittadini USA e riconoscendo il merito al governo canadese. Lo stesso Affleck interpreta Tom Mendez con grande misura, tutti gli altri attori hanno una grande assomiglianza coi protagonisti in carne e ossa della vicenda di cui, per sua stessa ammissione, il regista ha solo accentuato un po' la drammaticità nella fase finale e dovuto forzatamente ridurre quella relativa all'addestramento dei sei "esfiltrandi", che era stata estremamente difficile,m dati i tempi ristretti, per renderli credibili come cineasti canadesi ed eludere controlli accurati e interrogatori trabocchetto. Molto accurata anche la ricostruzione dell'epoca, il film ha i tempi giusti, è teso e allo stesso tempo credibile e recitato da tutti con grande bravura: mi sono rifatto gli occhi dopo la velleitaria e masturbatoria pellicola di cui scrivevo tre giorni fa.
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