Ossia: "non tutti coloro che parlano dicono qualcosa". In Italia pressoché nessuno. E' tutto un ininterrotto quanto insopportabile cicaleccio inconcludente, un diluvio di parole a vuoto sottolineate da una gestualità compensativa ed esagerata ed espresse con toni perentori, in un profluvio di retorica insopportabile. A tutti i livelli: da quello istituzionale, che ha prodotto due neolingue indigeste, il politichese e il burocratese, che hanno la medesima funzione di mistificare la realtà e creare un linguaggio iniziatico, a quello della vita quotidiana, in cui ci si imbatte nel sindacalese come nel linguaggio braminico dei medici, in quello economicista ormai dominante come nel gergo modaiolo o calcistico, per finire con quello pubblicitario e giornalistico, in una parola televisivo, ossia trionfo del luogo comune, che li racchiude tutti in una bolla, anzi: cloud, nel mondo 2.0, di vuoto pneumatico che ha il solo scopo di soffocare il pensiero e di rincoglionire definitivamente per poi fagocitarlo chi non si adegua all'andazzo.
però anche tu parli in cinichese......
RispondiElimina... per chi non sa ascoltare!
RispondiEliminaInfatti tutte le mattina mentre ascolto indolente la rassegna stampa di radiotre mi assale lo sconforto: 3/4 della trasmissione sono perennemente dedicati agli insulsi, perenni battibecchi dei politici, di primarie e secondarie (adesso ti fan pagare anche per votare, poveretti, non bastano mai i denari) mentre il Paese dopo aver toccato il fondo comincerà a scavare e intanto penso, come molti altri, chissà se troverò ancora il portone della mia azienda aperto oggi. Perchè di questo non si parla mai.
RispondiEliminaCosì va il mondo diceva un tale...
Sono frustrato! "Prima pagina" sta diventando desolante come tutta la cosiddetta formazione/informazione in Italia. Se è così meglio non sapere.
Mandi!
Raff