"Generazione romantica" (Caught by the Tides) di Jia Zhangke. Con Zhao Tao, Zhubin Lee, You Zhou, Xi Changchu, Maotao Hu e altri. Cina 2024 ★★★★+
Gran bel film quello di Jia Zhangke, già Leone d'Oro nel 2006 per Still Life, anche quello ambientato nella fase di costruzione della Diga delle Tre Gole sul Fume Azzurro, progetto faraonico che ha comportato lo sfollamento di quasi un milione e mezzo di persone per la sua realizzazione: la seconda diga più grande del mondo dopo quella di Itaipú, tra Brasile e Paraguay, e la centrale elettrica più potente che esista. Particolarmente interessante, perché realizzato con filmati che prendono il via dall'inizio del Millennio, nel pieno dei lavori in corso, quindi in parte girati in sedici millimetri e riconvertiti, all'epoca del post Covid: il lavoro di assemblaggio delle diverse parti ha occupato il regista per tre anni dopo le pesanti restrizioni imposte in Cina durante e dopo la pandemia. Tempo per riflettere, amalgamare il tutto, renderlo fluido e racchiuderlo in una pellicola della durata di poco meno di due ore, essenziali e allo stesso momento scorrevoli. Raccontando l'evolversi di una storia d'amore, lungo l'arco di vent'anni, Jia Zhangke mostra al contempo gli enormi cambiamenti della società del suo Paese nello stesso periodo, che ne hanno letteralmente mutato l'aspetto e il modo di vivere. Siamo a Datong eattorno al 2000 ed è epoca di grandi trasformazioni e modernizzazione: Bin e Qiaoqiao (la bravissima Zhao Tao, che è anche moglie del regista e conosciuta in Italia per l'intenso Io sono Li, del 2011, per la regìa di Andrea Segre e ambientato a Chioggia) hanno una relazione stabile, lei è una modella che si esibisce anche come ballerina e cantante, lui traffica in campo immobiliare, è attratto dal denaro e decide di lasciare la città per cercare fortuna altrove: promette di tornare ma non mantiene la parola. Sarà lei, invece, a cercarlo, attraverso varie peripezie, ma lo reincontrerà solo vent'anni dopo, appena terminata la pandemia, quando Bin tornerà, povero in canna e ormai malridotto, nella città dove tutto era cominciato. In parte documentario e in parte finzione, l'evoluzione della relazione corre parallela, come si diceva, ai mutamenti del Paese, mostrati plasticamente e che si riflettono nella vita sociale come in quella personale, il valore del film è quindi doppio ed estremamente consigliato per cercare di capire in che direzione sta andando quella che è ormai la più grande potenza economica, e non solo, del mondo. Distribuito dalla mai abbastanza lodata Tucker Film, particolarmente attenda al cinema asiatico, ne consiglio caldamente la visione.
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