lunedì 20 gennaio 2014

The Counselor - Il procuratore

"The Counselor - Il procuratore" di Ridley Scott. Con Michael Fassbender, Cameron Díaz, Javier Bardem, Brad Pitt e altri USA, GB 2013 ★★★
Sfarzoso, colorato, esagerato, ipercinetico e confusionario come spesso sono i film di Ridley Scott, in cui la trama è un mero pretesto per scatenare le doti e il gran mestiere del regista inglese, il risultato è spettacolo puro e divertimento assicurato. Siamo sul confine tra Texas e Messico, a cavallo tra El Paso e Ciudad Juarez, la città probabilmente più violenta del mondo, e la vicenda ruota attorno a un carico di droga del valore di 20 milioni di dollari da trasportare da una parte all'altra della frontiera e che viene trafugato da ignoti facendo scattare la vendetta degli uomini del "Cartello" messicano nei confronti dei referenti USA: due noti trafficanti, Brad Pitt nelle vesti di una specie di cow boy e Javier Bardem in quelle di un gestore di discoteca che sembra la controfigura di Tom Jones, e infine un avvocato (e non procuratore, come traduce il titolo in italiano), che si fa coinvolgere nell'affare per poter regalare alla sua fidanzata (Penélope Cruz) un diamante a cui lei nemmeno darà alla fine importanza. Sarà proprio lui, sprovveduto, l'unico "normale", assieme alla futura sposa, della "allegra compagnia", a mettere involontariamente il "Cartello" sulle tracce proprie e degli altri perché per puro caso fu il difensore d'ufficio, anni prima, del vero responsabile del furto del carico, ma la vendetta dei fornitori colombiano-messicani non perdona né sente ragioni e raggiunge inesorabilmente tutti quanti e non salva chi è loro vicino, mentre la merce finisce nelle mani di chi ha tirato le fila di tutta la clamorosa "stangata", Malinka, una diabolica e quanto mai plastificata Cameron Díaz, fidanzata ufficiale del discotecaro. Se vogliamo è un film sull'ineluttabilità del destino, dove l'avidità umana viene giustamente punita insieme alla stupidità; ma mentre i trafficanti e i delinquenti abituali conoscono e accettano le regole del gioco, che prevedono la morte come una conseguenza assolutamente normale delle proprie azioni od omissioni, l'idiota, perfettamente interpretato da Michael Fassbender, che non ha bisogno di recitare per calarsi nella parte con l'unica espressione, sempre attonita, di cui è dotato, il quale per brama di danaro e, paradossalmente, desiderio di "normalità" (l'amore puro e perfino coniugale) ha accettato il rischio, non si fa una ragione che la vendetta toccherà inesorabilmente anche lui e la sua sposa. E vive nel (giusto) terrore le sue ultime ore. La sceneggiatura, affidata al Corman Mc Carthy di Non è un Paese per vecchi, è affastellata, confusa, e la sua verbosità finisce per risultare involontariamente esilarante così come alcune battute sentenziose messe in bocca ai protagonisti; ad impastarla e lasciarla nel sottofondo ci pensano le mani di Ridley Scott che confeziona un thriller morale con tinte horror e satiriche che virano alla commedia nera che rendono alla fine il film digeribile e perfino gradevole, a modo suo. Io ne ho fruito come si un film sostanzialmente comico e mi sono divertito, e questo mi basta per dargli una larga sufficienza. 

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