KROSNO (Polonia) -
La prima tappa del viaggio verso i tre Paesi Baltici, intrapreso da me e
dall'amico "Segretario", è a Krosno, Krossen in tedesco, nota anche
come la "Piccola Cracovia", poco meno di 50 mila abitanti e capoluogo
del distretto omonimo, che si trova nel voivodato dei Precarpazi.
Appartenuta per secoli all'Impero Austro-Ungarico, fu annessa al nuovo
regno polacco al termine della Prima Guerra Mondiale. Situata una
quarantina di chilometri a Nord del confine con la Slovacchia, in una
vasta piana ai piedi dei primi rilievi dei Carpazi e non lontano dai
monti Tatra, in una regione di dolci colline ricoperte di boschi,
arricchitasi ne secoli per essere sbocco della via di comunicazione più
rapida e agevole con la vicina Ungheria, e quindi centro commerciale
soprattutto per quanto riguarda vini
e tessuti, prossimo anche al confine con l'Ucraina, che si trova ad
appena 85 chilometri. Un tempo munita di una completa cinta muraria,
conserva tutt'ora oltre all'impianto, una netta impronta medievale sia
negli edifici che si affacciano sulla piazza del Mercato, chiamata
Rynek, sia nelle chiese, tra cui spiccano la parrocchiale della Santa
Trinità, la chiesa del convento dei francescani e quella dei cappuccini.
Simbolo della città, la torre campanaria eretta fra il 1638 e il 1651
ad opera di Wojciech (Adalbert) Portius (nella foto in alto a sinistra).
Dopo un periodo di decadenza a causa del venir meno della sua
importanza mercantile, riprese vigore quando nelle vicinanze vi fu
scoperto il più importante giacimento petrolifero polacco. Tutt'ora si
piazza al 6° posto della classifica delle città con il più alto tenore
di vita della Polonia, ed è davvero un gradevolissimo biglietto da
visita per un Paese ricco di storia e di vestigia, sorprendente, che si
gira agevolmente anche in mancanza di autostrade, accogliente, dove si
spende poco rispetto ai parametri a cui siamo abituati e in cui non è
difficile riuscire a entrare in contatto con le persone. Io ci torno
sempre volentieri. Anche il tempo si è messo al bello dopo un migliaio
di chilometri in buona parte trascorsi in compagnia di temporali, e
anche le temperature sono estive. Come inizio non c'è male.
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