domenica 19 ottobre 2025

Una battaglia dopo l'altra

"Una battaglia dopo l'altra" (One Battle After Another) di Paul Thomas Anderson. Con Leonardo DiCaprio, Sean Penn, Benicio Del Toro, Regina Hall, Teyana Taylor, Chase Infiniti, Wood Harris, Alana Haim e altri. USA 2025 ★★★★★

Regista, sceneggiatore, produttore, direttore della fotografia, il californiano Paul Thomas Anderson è un cinematografaro a tutto tondo come il suo collega e sodale Quentin Tarantino, e come quest'ultimo ha un orecchio musicale piuttosto sviluppato, per cui le colonne sonore dei suoi film sono sempre molto potenti e utilizzate con precisione chirurgica e, come il suo amico, non ha paura di affrontare trame complesse e apparentemente deliranti, e riempire le sue opere dei tipi umani più disparati, che vanno e vengono, a tratti sembrano messi lì per caso e invece hanno sempre un loro scopo ben preciso. I risultati sono talvolta altalenanti e non sempre i suoi lavori incontrano i gusti di tutti, ma che da almeno 25 anni sia tra i più bravi dietro alla macchina da presa non c'è alcun dubbio, e questa volta mi associo a quanti hanno decretato che Una battaglia dopo l'altra sia uno dei migliori film visti quest'anno: due ore e 40' di spettacolo allo stato puro, il tempo che vola. In una California di confine col Messico, in un tempo imprecisato, forse negli anni Ottanta, un gruppo di rivoluzionari del gruppo French 75 libera un nutrito gruppo di migranti rinchiusi come bestie in un centro di detenzione, beffando il comandante di quest'ultimo, il colonnello Lockjaw (Sean Penn: immenso), un reduce razzista e fascistoide già paranoico di suo, ma che passerà il resto della sua carriera a cacciare (e non solo) chi lo ha ridicolizzato, innanzitutto Perfidia Beverly Hills (Teyana Taylor), guerrigliera indomita e sfrontata che guida i ribelli all'azione anche se incinta al nono mese, e il suo compagno, Bob Ferguson (Leonardo DiCaprio, bravissimo ma non eccelso come il suo collega Penn), l'esperto in esplosivi. Lockjaw riuscirà a neutralizzare il gruppo, compresa la sua guida (non accennerò al come, tranne al fatto che le sue psicosi diventeranno sempre più intense e paradossali). Sedici anni dopo, però, le strade del militare e di Bob si incrociano nuovamente, quando quest'ultimo si è ormai ritirato da tempo dalla lotta facendo vita riservata in una casa immersa nei boschi di sequoie di quello Stato, padre apprensivo, affettuoso quanto spaesato (a forza di canne e birrette) di Willa (Chase Infiniti), adolescente esperta in arti marziali, avuta da Perfidia. E qui si aprono definitivamente le danze, perché i due sono un ostacolo alle ambizioni di Lockjaw, divenuto nel frattempo generale, che ambisce entrare a far parte di una setta suprematista i cui criteri di ammissione sono molto stringenti e particolari. Così rapisce Willa per nascondere alcune... "tracce" e Bob riprende la lotta per recuperarla, ma rientrare nei ranghi della French 75 non è così facile (esilarante la richiesta della parola d'ordine, ovviamente dimenticata) e ci riuscirà solo dopo aver fatto intercedere Sergio San Carlos, un grandioso Benicio Del Toro, diventato un sensei (Maestro) che dirige una palestra di arti marziali e si esprime attraverso koan come i suoi adepti latinos. Liberamente ispirato a Vineland di Thomas Pinchon (di cui confesso di non aver mai letto una riga), Una battaglia dopo l'altra è uno hellzapoppin delirante in forma di film d'azione senza un attimo di pausa, un caleidoscoipo impazzito di traumi personali e collettivi, legami famigliari, crisi d'identità, reducismo (non estraneo a quelli della mia generazione) ma divertito e nemmeno nichilista, ossessioni, smania di potere, sopraffazione di pochi sui molti con relativa preservazione del proprio potere e dei propri privilegi che si scontra con una pur sempre viva resistenza, una voglia di reagire e di combattere che cova sempre sotto traccia pronta a riesplodere, alla fine un inno alla lotta e alla sua necessità per rimanere vivi. Un grido di ribellione: un non mollare! fatto di immagini che si susseguono a ritmo incalzante, citazioni non banali, piani sequenza allucinati, un montaggio al cardiopalma e una fotografia da urlo. Un film che è una bomba con degli interpreti da urlo.

Nessun commento:

Posta un commento