giovedì 15 agosto 2024

Il riposo di Augusto


228° giorno del calendario gregoriano (negli anni bisestili: e questo lo è alla grande), prende il nome, in Italia, da Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, e celebra, questo il suo
 significato, il riposo del primo imperatore romano (Feriae Augusti) ed è all'otium nel senso più completo che mi dedico, rendendolo produttivo, tornando dopo mesi e mesi a pubblicare un post che non sia strettamente cinematografico su questo spazio. Del resto, mai come quest'anno l'estate  è stata poco stimolante in materia, e la desertificazione della programmazione nel periodo pressoché totale. Poca roba da ripescare dalla stagione passata che valesse la pena, a maggior ragione con la progressiva "serializzazione" della produzione, nel senso che i film si adattano sempre di più al formato televisivo, rilanciato dalle piattaforme in streaming. Peccato: vedo molto male l'avvenire del cinema in sala, come del resto quello del calcio, sia dal vivo sia sul teleschermo. Forme di divertimento un tempo di massa, la cui fruizione è sempre meno collettiva, diretta e partecipata. D'altronde l'americanizzazione sotto tutti gli aspetti del Paese, come dell'intero Continente, è ormai inarrestabile e irreversibile. Vedo molto male anche tutto il resto: d'altronde Ferragosto è tempo di bilanci, ormai si va in discesa verso la fine del 2024, anche se il vero inizio dell'anno, almeno in Italia, è proprio oggi, unica festività davvero riconosciuta e sentita da tutta la popolazione. Tempi oscuri ci attendono, affidati come siamo a gente senza scrupoli, che ci sta portando tutti quanti, in Europa, sull'orlo di un conflitto che, se ci si arriverà, segnerà la giusta fine di un'Europa suicida, cieca e masochista, perché sarà inevitabilmente questo, e non certo gli USA o la Russia il teatro di un conflitto nucleare mai così vicino, almeno nella sua prima fase. Questo lo percepisce la maggioranza della popolazione, ma del sentimento di questa, chiunque governi se ne fotte allegramente, sedicenti esportatori di democrazia e valori fasulli, fake come le "notizie" che propala e con cui prova a manipolare, ripetendole all'infinito, il cervello della gente: il dottor Goebbels insegna. Della miseria di chi dirige questo Paese non vale neanche la pena parlare, e di quella della sedicente opposizione, almeno per quanto riguarda il PD, men che meno, ora che l'asinistra della destra ha trovato il suo nuovo punto di riferimento, il nuovo trastullo a stelle e strisce da idolatrare: Kamala Harris, perfetta nel ruolo che le assegna l'immaginario collettivo di questi inguaribili quanto dannosi minchioni. Sentirete che ditirambi e lodi sperticate, da qui a novembre, quando si terranno le elezioni nel Paese di cui siamo la colonia da 79 anni. Non si parlerà d'altro, e non abbiamo nemmeno diritto di voto, come neppure Portorico, peraltro, benché ne faccia parte. Inutile perdere tempo pure con la cosiddetta Unione Europea, una creatura senza forma né senso, un apparato in mano a centri di potere incontrollabili e che non rispondono a nessuno, che condiziona le scelte, sempre più limitate, dei suoi aderenti (troppi) senza diventare un'entità che abbia una qualsiasi identità riconoscibile, e quindi un peso determinante, nemmeno nella parte di "Mondo Occidentale" di cui facciamo, volenti o nolenti, parte, pur avendo nel complesso una popolazione quasi pare a USA e Russia messi insieme. Il rimbecillimento a livello individuale e collettivo è ormai totale, ci mancava soltanto l'Intelligenza Artificiale, come se quella umana non avesse già prodotto danni a sufficienza portandoci sull'orlo del baratro e della giusta estinzione, insomma non sono certo il solo a vederla dura, anche se preoccuparsi, controllati, condizionati, ricattati, neutralizzati come siamo, e con la nostra fattiva collaborazione, a forza di inseguire i dané, l'apparenza e, in definitiva, il vuoto, non serve a nulla. Godiamoci dunque le ultime ore di questa giornata ideale, perfetta per ricordarci che la vita potrebbe anche essere bella, se vissuta senza pensieri e senza costrizioni, dedicandosi al riposo e a quello che più ci piace fare. Auguri, dunque.