lunedì 22 ottobre 2018

Soldado

"Soldado" (Sicario: Day Of The Soldado) di Stefano Sollima. Con Benicio Del Toro, Josh Brolin, Isabela Moner, Jeffrey Donovan, Elijah Rodriguez, Katherine Keener e altri. USA, Italia 2018 ★★★½
Ero certo che Stefano Sollima, alla sua prima esperienza con una produzione americana, non avrebbe deluso: il regista di Suburra e delle serie Romanzo Criminale e Gomorra (entrambe superiori ai film da cui derivavano) si conferma un maestro delle riprese spettacolari e nel tenere alta la tensione, e quindi l'attenzione dello spettatore, pur alternando momenti adrenalinici ad altri in cui prevale la riflessione e l'indagine psicologica dei personaggi, affidata all'espressività di interpreti tutti all'altezza, a cominciare dalla giovanissima quanto bravissima Isabela Moner, nel ruolo della figlia del maggiore narcotrafficante messicano che viene rapita dal Sicario, un ex magistrato colombiano (Benicio Del Toro), ingaggiato da Matt Graver, il disincantato agente che gira in bermuda e infradito anche lui già presente in Sicario di Dennis Villeneuve di cui Soldado è il non pedissequo sequel, al fine di scatenare una guerra tra i cartelli della droga. Siamo sempre nella calda zona di confine tra Messico e USA, e i "cartelli" hanno aggiunto, oltre al consueto traffico di stupefacenti, quello altrettanto lucroso di esseri umani, cosa di cui le autorità statunitensi sono perfettamente al corrente e, nonostante le apparenze e le sparate dei vari Bush e Trump, non intralciano; le cose cambiano quando tra i migranti che oltrepassano clandestinamente la frontiera si infiltra un gruppo di fanatici musulmani che si fanno saltare in un supermercato di Kansas City provocando una carneficina. Nasce così l'operazione segreta, e gestita spregiudicatamente da Graver, che vede la luce in Medio Oriente, per capire chi abbia infiltrato i terroristi e si sposta poi in Messico, dove il Sicario, ingaggiato anche lui per l'occasione, uccide un avvocato legato al cartello dei Matamoros mentre al contempo una squadra di mercenari sotto copertura assoldata da Graves inscena il finto rapimento della ragazzina, allo scopo di far scannare tra loro i narcos: un modo per gestire una situazione, quella del traffico di umani, dove tutte le parti in causa traggono vantaggi, ma contemporaneamente con lo scopo di bloccare l'ingresso di altri attentatori suicidi. Che però risultano alla fine essere cittadini americani, ma questo si viene a sapere dopo che la ragazzina, già portata segretamente in territorio USA e custodita in una base militare, e poi riportata in Messico, sfugge a un feroce scontro a fuoco tra la squadra che la riporta nel suo Paese e alcune pattuglie della Federal corrotta dai narcos, che lascia sul terreno un buon numero di cadaveri messicani. Per evitare incidenti diplomatici Washington si sgancia dall'operazione e ordina a Graver di mollare al proprio destino il Sicario, che va a recuperare la ragazzina... Trattandosi di un thriller non svelo altro ma, se nel complesso il film è ben fatto, interpretato e teso quanto serve, il risultato risulta leggermente inferiore a quello del prequel per alcuna vistose incongruenze, risultato di evidenti buchi nella sceneggiatura di Taylor Sheridan che, sebbene nel complesso valida e lucida nel denunciare il cinismo arrogante e menefreghista dell'amministrazione USA, contiene alcune incongruenze, fili della trama che si dissolvono nel vuoto, e che rendono la storia poco credibile. Comunque Sollima raggiunge lo scopo di inchiodare lo spettatore alla poltrona e confeziona una pellicola spettacolare che merita il prezzo del biglietto. 

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