lunedì 13 novembre 2017

The Place

"The Place" di Paolo Genovese. Con Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico, Giulia Lazzarini, Vinicio Marchioni, Silvio Muccino, Rocco Papaleo, Vittoria Puccini, Alba Rohrwacher, Sabrina Ferilli. Italia 2017 ★★★
Non così convincente come il precedente Perfetti sconosciuti, con cui peraltro ha molti punti in comune, e probabilmente non ne ripeterà il clamoroso e inaspettato successo, però Paolo Genovese conferma di saperci fare e confeziona un  film che, pur essendo romani sia lui sia, in prevalenza, gli interpreti che ha scelto con occhio felice, non è per nulla romanocentrico né gioca su tratti del carattere e fissazioni puramente italiani: fatta anche in questo caso la scelta dell'unità di luogo, l'azione si svolge tutta all'interno di The Place, come si chiama il bar-tavola calda in fondo al quale siede in permanenza, alle prese con un grosso quaderno nero in cui a volte scrive e che altre consulta, un uomo riservato quanto impenetrabile, interpretato come meglio non avrebbe potuto da Valerio Mastandrea, da cui si recano in processione nove personaggi che non potrebbero essere più diversi, perché lui ha il potere di esaudire desideri, qualsiasi desiderio: in cambio, chiede soltanto una buona azione, che sceglie ad hoc consultando i suoi appunti, e che danno la sensazione di essere delle simboliche punizioni anticipate, dei contrappassi, per le richieste, a volte decisamente peccaminose, degli interessati. C'è chi chiede di riavere nelle sue piene facoltà il marito colpito da Alzheimer, chi la guarigione del figlio da un handicap, chi il riaccendersi del rapporto col marito, chi quello col figlio, chi la bellezza che pensa di non avere, chi di tornare a sentire la presenza di Dio e chi di riacquistare la vista, chi ancora il realizzarsi del proprio sogno erotico di carta: tutto è possibile, pagando adeguato pegno, questo è il contratto, da cui è possibile in ogni momento recedere, a patto di rinunciare al desiderio si è andato a chiedere. Chi è l'ambiguo personaggio? Un angelo o un demone? Un sorta di Doktor Faust alle prese ogni giorno con le debolezze umane? Stremato vieppiù nel constatare fino a che punto si è disposti ad arrivare pur di vedere realizzati i propri desideri? A fare eccezione la donna che gestisce il bar, l'unica che invece di chiedere qualcosa si limita ad aspettare, nel suo caso l'amore. Anche in questo caso si tratta di fatto di teatro filmato, e la riuscita è affidata alla bravura degli attori, i tratti dei cui personaggi sono solo abbozzati, alcuni un po' troppo vagamente; e la vicenda funziona e si volge abbastanza fluidamente nonostante alcuni intoppi nella sceneggiatura, non così cronometricamente precisa come nel film precedente, e anche in questo caso manca un tocco di cattiveria in più che non sarebbe guastato a tinteggiarla ulteriormente di nero. Comunque mi sono divertito e il film, tratto da una serie televisiva americana, non è male ed è sufficientemente originale e spiazzante. 

Nessun commento:

Posta un commento