martedì 14 novembre 2017

Siamo seri

Se questi “TOP SPONSOR” della nazionale di calcio italiana sono l’eccellenza del Paese (chiedere ai rispettivi clienti per credere), dove cazzo pensavamo di andare? Mission Impossible.

2 commenti:

  1. Tim: La proprietà di TIM al 1º gennaio 2017 è così composta: Vivendi 23,94%, altri investitori 71,53%, Norges Bank (Norvegia) 3,45%, azioni proprie 1,08%[51] da Wikipedia

    Fiat: è una delle società del Gruppo FCA (Fiat Chrysler Corp), nemmeno la più strategica del Gruppo, con un board intercontinentale. Sponsor sì, ma non "eccellenza" italiana

    Eni: fra Ministero dell'Economia e Cassa Depositi e Prestiti, arriviamo a un 30,10% del totale azioni in mano pubblica italiana. Se poi andiamo a fare il pelo a CDeP, vediamo che è uno dei bubboni più incistati di Fondazioni bancarie che a loro volta sono incistate nella Bce. E si fatica davvero a capire quanto una banca dal nome italiano, che vincola i propri capitali ai meccanismi regolatori della Bce, si possa ancora dire "italiana"...

    Poste Italiane: è ormai un coacervo di interessi finanziari, di cui solo il 13,4% italiani, che anche qui risulta difficile capire cosa sia ancora italiano e cosa no.
    E le società calcistiche, tu che ne sai di più, quanto dipendono da capitali italiani e quanto da capitali esteri?
    E se una squadra ha sponsor e capitali esteri cospicui, può dirsi ancora "nazionale"?

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  2. Oh, là: pur non sapendo nulla di balùn hai centrato il punto. Dunque: la prima società calcistica italiana è la "Goeba", alias Juventus, ed è sostanzialmente "cosa" della FIAT quindi la risposta la trovi nella tua stessa analisi; Inter e Milan sono cinesi; la Roma USA. Da un punti di vista tecnico-sportivo, se una volta esisteva una "scuola italiana" oggi le squadre di Serie A sono infarcite di stranieri, tra comunitari ed extra (nella formazione dell'Inter del Triplete l'unico italiano, Materazzi, era una riserva; vero anche che è una società privata e, non a caso, si chiama Internazionale e infatti NON forniva giocatori alla Nazionale italiana, salvo Materazzi, per l'appunto) e questo ormai vale anche per il settore giovanile e perfino i vivai: "allevare2 giocatori italiani costerebbe troppo. Dunque: se le squadre migliori che partecipano al massimo campionato nazionale sono in mano a capitali stranieri e in campo scendono per lo più giocatori stranieri, preferiti a quelli nostrani che non trovano spazio per motivi che poco esulano dalla qualità, che calcio potrà esprimere la squadra della Federazione (FIGC), ché tale è la nazionale, se composta non coi migliori, ma con ciò che rimane degli italiani nelle squadre di club?

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