mercoledì 20 settembre 2017

XX Settembre


Ringrazio l'amico Alessandro per aver segnalato e fotografato il titolo d'apertura dell'altroieri di Repubblica, il giornale che per definizione si considera l'emblema della laicità in questo Paese, almeno per bocca del suo fondatore Eugenio Scalfari, che del resto millantava ascendenze illuministe e si considerava un erede diretto di Diderot e Voltaire ben prima di precipitare nelle nebbie di una senilità senza ritorno e sempre più penosa. Colgo l'occasione per ricordare, per chi non lo sapesse (e sono la maggioranza in una nazione di smemorati e dedita alla rimozione sistematica delle propria storia e quindi delle proprie responsabilità) che il motivo per cui alla data odierna sono dedicate innumerevoli strade e piazze in tutta Italia non è l'inizio dell'autunno (che cade il 22) bensì la Presa di Roma, altrimenti conosciuta Breccia di Porta Pia, avvenuta nel 1870 e che suggellò il completamento dell'Unità d'Italia (avvenuta nel 1861) con l'annessione di Roma, che ne divenne la capitale l'anno successivo, decretando la fine dello Stato Pontificio. Il cui continuatore, lo Stato della Città del Vaticano, incistato nella città di Roma, grazie ai concordati firmati da due presidenti del Consiglio entrambi di matrice socialista, Benito Mussolini nel 1929 e Benedetto Craxi detto Bettino nel 1984, ha continuato e continua a condizionare la vita politica, culturale e le scelte del Paese perfino più di quanto abbiano fatto gli "alleati" (si fa per dire) USA che occupano militarmente la Penisola dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in qua, fino a dettarne le regole per quanto riguarda l'acquisizione della cittadinanza. Ovviamente nessuno ha qualcosa da dire, meno che mai Giggino Di Maio, il candidato a premier del M5S, che ieri, San Gennaro, non ha trovato di meglio che baciare le teca con le reliquie del santo. Tra lui Berlusconi redivivo, Salvini, Renzi e/o Gentiloni, il peggio deve ancora venire. Va ad avverarsi una macabra profezia: moriremo democristiani.

1 commento:

  1. C'é dell'ottimismo nella profezia d'antàn, e mi piacerebbe averne altrettanto: morire democristiana sarebbe già una cosa.
    Qui, per come è messa, tendo più a figurarmi che moriremo stalinisti o, perfino, polpottisti...
    Va be', non farci caso, ho visioni catastrofiche...

    RispondiElimina