martedì 11 aprile 2017

Guida galattica per gli autostoppisti


"Guida galattica per gli autostoppisti" di Douglas Adams. Un progetto di lacasadargilla e Gianluca Ruggeri a cura di Lisa Ferlazzo Natoli per "Confini". Con Simone Barraco, Antonietta Bello, Simone Castano, Lorenzo Frediani, Tania Garribba, Arianna Gaudio, Silvio Impegnoso, Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Alice Palazzi, Diego Sepe, Roberta Zanardo, Francesca Zerilli. Musiche e batteria Gianluca Ruggeri, tastiere Ivano Guagnelli. Al Teatro India di Roma il 10 aprile 2017
Tredici attori, uno più bravo dell'altro, alcuni dei quali si aggirano tra il pubblico in attesa di entrare in sala offrendo caramelle e biscotti, e due musicisti altrettanto validi, un batterista e un tastierista, sono gli artefici di una crociera delirante e ad elevato tasso alcolico tra le galassie armati soltanto del breviario, che fornisce ai viaggiatori notizie su quello strano pianeta azzurro-verde che ruota a 149 milioni di distanza attorno a un piccolo significante sole giallo, come nell'incipit del libro-cult di Douglas Adams da cui è tratto lo spettacolo è definito l'astro che illumina e scalda quel pianeta delle scimmie che chiamiamo Terra. Ai microfoni,  rigorosamente a stelo, come si usava negli anni Sessanta e Settanta, si alternano, cantando o flautando annunci, passeggeri e personale di bordo, a illustrare i tredici capitoli estratti dal libro e riassemblati in una sorta di musical radiofonico in stile Motown, scatenati tipi da balera provenienti da altri mondi futuribili ma dal sapore e dall'aspetto irrimediabilmente rétro. Poco più di un'ora di spettacolo irresistibile, appuntamento unico a Roma ieri sera al Teatro India, che si trova nell'area di un insediamento industriale dismesso sul Lungotavere alle spalle della Stazione Trastevere all'altezza del Gasometro, intercettato perché per puro caso perché, essendo il Menzognero e Stampubblica improponibili, avevo eccezionalmente acquistato e perfino sfogliato il CorSera edizione romana per avere un'idea di cosa di cosa si muova in città, a parte interi sciami di turisti già in braghette e canotta nonché sandali e calzino bianco a vista d'ordinanza; l'augurio è che lo spettacolo venga riproposto e giri la penisola in tournée, perché è scoppiettante, colorato, trascinante, allegro, il parlato e cantato comprensibilissimo nonostante l'indiavolata colonna sonora di stampo nettamente tarantiniano. Pubblico giovane e meno giovane felice e plaudente, mani e piedi che battevamno il ritmo, alcuni applausi a scena aperta, a tratti atmosfera da concerto rock e volti soddisfatti alla fine della rappresentazione: un successone. Io raramente a teatro mi sono divertito tanto: grazie!

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