martedì 22 novembre 2016

Genius


"Genius" di Michael Grandage. Con Colin Firth, Jude Law, Nicole Kidmann, Laura Linney, Guy Pearce, Dominic West e altri. USA 2016 ★★★
Un film sostanzialmente inglese, dal regista alla maggior parte degli attori, per una produzione USA che racconta una storia prettamente americana: quella del rapporto, iniziato con l'incontro nella New York dell'inizio del 1929, fra il "geniale" (come da titolo) scrittore Tom Wolfe e Max Perkins, il curatore editoriale della Scribner's Sons che ne intuì le qualità e l'originalità dopo averne letto d'un fiato le oltre mille pagine di manoscritto consegnategli dall'autore fino ad allora sconosciuto. Un uomo che ebbe un'importanza fondamentale nella letteratura americana: oltre a scoprire e lanciare talenti come Francis Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway e, per l'appunto, Wolfe, diventando amico di tutti loro, fu colui che inventò la figura dell'editor nel senso moderno del termine, intervenendo non solo nella revisione e correzione del testo (motivo per cui la pellicola era imperdibile per uno come me che ha trascorso pressoché tutta la vita lavorativa facendo questo mestiere), proponendo tagli e modifiche, ma intervenendo altresì nel processo creativo per quanto riguarda ideazione, struttura, costruzione e stesura. Grandage, pluripremiato regista teatrale britannico, che si è basato sulla brillante biografia di Andrew Scott Berg Genius - Max Perkins, l'editor dei geni, esce dagli schemi classici del biopic perché il film non è tanto incentrato sulla figura del "Genius", lo scrittore eccessivo, logorroico, sregolato, narcisista, caratterialmente fragile, alla ricerca di una perduta figura paterna che trova in Max Perkins, quanto su quest'ultimo: un uomo gentile, raffinato che vive in una elegante mansion fuori New York circondato da un gineceo composto dalla moglie attrice e da ben cinque figlie, che a sua volta vede in Tom il figlio maschio che non ha mai avuto. Diversissimi per carattere e stile di vita, instaurano un rapporto che è umano prima ancora che professionale, fatto di diversità di vedute e di contrasti a volte aspri, ma basato comunque sulla stima, sull'affetto e sulla fiducia reciproci, accomunati come sono dall'amore e dal rispetto, quasi la venerazione, nei confronti della potenza della parola scritta, una magia che si ripete, soprattutto nella dimensione cartacea, e destinata a rimanere tale. Gli interpreti sono tutti perfetti nella parte: Colin Firth (Max Perkins) e Guy Pearce (Francis Scott Fitzgerald) perfino più della più giovane star Jude Law, fortunatamente preferito a Michael Fassbender, originariamente previsto nel ruolo di Tom Wolfe, ma una nota di merito va anche Nicole Kidmann, la cui raccapricciante fissità (occhi a parte) espressiva da botulinizzata rende in modo ancor più credibile la differenza di età di Aline Bernstein, la compagna di Tom Wolfe più giovane di lui di vent'anni. 

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