domenica 3 maggio 2015

Sarà il mio tipo?

"Sarà il mio tipo? e altri discorsi sull'amore" (Pas son genre) di Lucas Delvaux. Com Émile Dequenne, Coïc Corbery, Sandra Nkake, Charlotte Talpaert, Anne Coesens e altri. Francia 2014 ★★★★
Scottato dal mediocre "The Fighters", ammetto di essere andato a vedere "Sarà il mio tipo?" (ma perché quel punto di domanda furbesco e ammiccante nel titolo italiano? Siamo alle solite...) discretamente prevenuto, aspettandomi, dopo la visione dei trailer e la lettura rapida della trama, una classica commedia basata sugli opposti che si attraggono, con lieto fine incluso nel "pacchetto", e invece ho assistito a un bel film, coinvolgente, ben costruito e recitato, raccontato in modo scorrevole e vivace ma con uno sguardo acuto e attento alle sfumature. Non una semplice commedia sentimentale, ma una commedia sui sentimenti, o meglio sull'amore, come lo intendono, declinato al maschile e al femminile, due persone di provenienza socio-culturale diversa. Clément è un giovane professore di filosofia parigino, figlio di una psichiatra e di un alto dirigente statale, anche scrittore di discreto successo, frequentatore assiduo del milieu intellettuale della "sinistra allo champagne", che viene dirottato per un anno a insegnare in un liceo di Arras (la città di origine di Robespierre) nel "rustego" Nord del Paese, e affronta di malavoglia questa sorta di passaggio obbligato della sua carriera: ritenendola una seccatura provvisoria, non pensa nemmeno a integrarsi nella vita cittadina e si limita a soggiornare in albergo tornando nella capitale per dei fine settimana estesi. Gli capita però di incontrare Jennifer, una attraente, simpatica e vitale ragazza madre, di professione parrucchiera, che è il suo esatto contrario: legge riviste di gossip e romanzi rosa, è appassionata di karaoke, è una sognatrice e alla ricerca del grande amore quanto Clément è disincantato fino al cinismo, sostanzialmente un arido, che razionalizza e intellettualizza ogni cosa. La coppia però funziona, specialmente a letto, e per un primo, iniziale periodo, ciascuno dei due è disponibile a tastare il terreno su cui si muove l'altro e a "contaminarsi", ma mentre la ragazza accoglie con disarmante semplicità Clément nella sua casa e nel suo mondo, quest'ultimo limita la frequentazione di Jennifer al suo soggiorno ad Arras, e mai si sognerebbe di portarla con sé a Parigi a uno dei vernissage o convegno a cui partecipa. Il "muro" della differente provenienza sociale, ma anche del diverso modo di vivere un rapporto sentimentale, emerge dopo qualche mese già in un un primo confronto verbale, ma diventa definitivamente invalicabile in occasione di un piccolo, apparentemente ininfluente, gesto, di cui Clément nemmeno si tende conto tanto gli viene automatico, e che invece sarà decisivo per Jennifer. Non ci sarà alcun happy end, perché la ragazza, molto più intelligente di Clément nonostante tutta la sua cultura, saprà prendere, e in modo sorprendente, la decisione giusta. Per sé e anche per lui, che forse, per una volta nella vita, avrà imparato qualcosa dall'esperienza. Buona parte della riuscita della pellicola è dovuta alla scelta dei due protagonisti: Corbery proveniente dalla Comédie Française, ma soprattutto la bravissima Émile Dequenne, che esordì nel ruolo di Rosetta coi fratelli Dardenne una quindicina d'anni fa, capace di un'interpretazione strepitosa: grazie all'attrice belga, questo film compie il salto di qualità decisivo.

Nessun commento:

Posta un commento