domenica 14 settembre 2014

Dalla Neretva al Passirio passando dall'Inn. Al tempo delle mele.

La Val Passiria (BZ) vista dai primi tornanti del Passo di Giovo
Dal börek agli schlutzkrapferl, dai ćevapi alla bratwurst, dalla pita allo schüttelbrot, dalla baklava allo strudel, dalla Sarajevska alla Forst, dalla rakija allo schnaps (passando per i capuns, il plain in pigna e la nusstorte engadinesi, e dalla Calanda al kirsch). 


La Neretva dallo Stari Most di Mostar

Questo il panorama gastronomico, col suo côté liquido, che ha accompagnato quello paesaggistico e socio-culturale-artistico delle mie uniche evasioni dalla dimensione quotidiana durante quest'estate monsonica e assai poco amichevole giunta ormai agli sgoccioli, entrambe di pochi giorni però fortunatamente non funestate dal maltempo: la prima in Bosnia e Dalmazia, la seconda nei Grigioni e nel Tirolo Meridionale. 


Panorama dell'Engadina nei pressi di Davos

Entrambe servite a scrollarsi di dosso l'opprimente cappa di beceraggine, stupidità, cinismo imperanti che, divulgati a profusione dai manipolatori massmediatici, servono per coprire i giochini di guerra dei soliti noti che osserviamo impotenti senza avere, almeno all'apparenza, alcun mezzo con cui cercare di evitare il peggio. 


Il Passirio a Merano (BZ)

Non si balla sul Titanic, questo lo lasciamo fare a Lorsignori Che Tutto Possono, ma si cerca di non farsi prendere dalla disperazione cercando di godersela giorno per giorno finché si è vivi. Né più né meno dell'estate di un secolo fa e di quella di 75 anni fa. 


Il tempo delle mele a Lagundo (BZ)

Nessun commento:

Posta un commento