martedì 7 gennaio 2014

Philomena

"Philomena" di Stephen Frears. Con Judy Dench, Steve Coogan, Sophie Kennedy Clark, Anna Maxwell Martin, Ruth McCabe e altri. GB, USA, Francia 2013 ★★★★
Non tradisce nemmeno in quest'occasione Stephen Frears, una certezza nel panorama cinematografico europeo, che confezione ancora una volta un film di ottima qualità basato su una storia vera (i cui protagonisti sono tuttora in vita), quella di Philomena, ragazza madre irlandese, che nel 1952, ripudiata dalla famiglia, viene rinchiusa in un convento di suore col suo figliolo Anthony, che tre anni dopo le venne sottratto per essere dato in adozione (dietro pagamento alle suore) negli USA e che nel suo cuore non ha mai rinunciato a ritrovare. Il "segreto" emerge in occasione del 50esimo compleanno di Anthony, quando Philomena parla finalmente della questione con sua figlia. Per mezzo di quest'ultima, entra in contatto con Martin Sixsmith, ex corrispondente della BBC poi portavoce del governo silurato dall'entourage di Toni Blair, al momento disoccupato e depresso, che finisce per prendersi a cuore questa storia, benché i "casi di vita vissuta" non rientrino nel suo campo d'interesse abituale. Decide di aiutare Philomena, ma ogni visita e richiesta alle suore del convento che l'avevano "ospitata" (e sfruttata) cinquant'anni prima è come cozzare contro un muro di gomma, finché una pista raccolta nel pub di Roscrea, dove si trova il convento, non porta i due negli USA, a Washington, dove Anthony fu attivo come consigliere legale delle amministrazioni Reagan e Bush padre. Scoprono anche che era gay e che è morto di AIDS qualche anno prima, e proprio mentre Philomena è sul punto di rinunciare a ulteriori approfondimenti perché immagina che il figlio a suo tempo abbia rinunciato a cercare le sue origini, riescono a parlare con l'ex convivente di Anthony che rivela loro di averlo fatto seppellire in Irlanda, proprio nel cimitero del convento dov'è nato, su sua espressa richiesta: in tal modo il cerchio si chiude, ma quando Philomena e Martin tornano a Roscroe, in Irlanda, lei non cerca vendetta né spiegazioni, come farebbe il giornalista, un ateo convinto, ma arriva al punto di perdonare la vecchia suora sadica che l'aveva martirizzata da giovane e che le aveva nascosto l'identità del figlio in nome di una "immacolatezza" e dedizione alla causa che risulta tanto più agghiacciante proprio perché è lo scudo dietro cui si parano tanti paranoici difensori di fedi, religiose o no. Il film è particolarmente riuscito anche grazie alle splendide interpretazioni dei due protagonisti, la grande Judy Dench (nota  da noi per il ruolo di "M" negli ultimi "007" con protagonista Daniel Craig, un James Bond finalmente all'altezza) e Steve Coogan, eclettico attore in ruoli spesso comici e produttore, qui pure nelle vesti di sceneggiatore, che riescono a esprimere due persone dalla formazione e dal carattere tanto diversi da diventare un'affiatatissima coppia perfettamente complementare, basata sul rispetto e la fiducia reciproca, in cui uno impara e trae forza dall'altro. Soprattutto Martin da Philomena, una donna che ha avuto la forza di non perdere la fede nonostante tutto ciò che ha subito dai suoi sedicenti interpreti nonché rappresentanti di dio in Terra. Da vedere, senza alcun dubbio.

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